Nadef, caro energia, imprese, famiglie e il riordino delle attribuzioni dei Ministeri. Sono questi i punti principali del nuovo documento approvato dal Consiglio dei Ministri. Ma vediamo tutti punti principali nel dettaglio.
NADEF E CARO ENERGIA
La Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza approvata prevede 21 miliardi di extradeficit che saranno tutti destinati al caro energia. E’ previsto un indebitamento netto al 4,5% che calerà fino al 3% nel 2025. Questo, ha detto Giorgia Meloni “ci consente di liberare 22-23 miliardi che ugualmente intendiamo usare in via esclusiva per il caro energia. In totale, con la Nadef individuiamo 30 miliardi per il caro energia fino al 2023“.
Il deficit, ha aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, passerà dal 3,4% tendenziale al 4,5% programmatico. La Nadef prevede una crescita del Pil dello 0,6% l’anno prossimo “inferiore rispetto a quella che poteva essere la previsione più ottimistica”, ha precisato Giorgetti. Il Governo prevede anche “un discesa del debito costante fino a 141,2% nel 2025“. La crescita del Pil per il 2022 è prevista al 3,7%, dunque al rialzo rispetto al 3,3% ipotizzato dal precedente Governo Draghi.
Per il 2022 Meloni ha annunciato anche l’arrivo di altri 9 miliardi e mezzo che la prossima settimana, sempre da destinare al caro energia. Le risorse arriveranno dall’extragettito dell’Iva. “Molto dipenderà da situazione complessiva del mercato dell’energia, dove al momento c’è una riduzione del prezzo del gas, ma nei prossimi mesi le previsioni ahimè non sono tanto ottimistiche“, ha aggiunto Giorgetti.
CONCESSIONI E AZIENDE ENERGIVORE E VIA LIBERA ALLE TRIVELLE
“Configureremo un’altra misura sul tema dell’energia come emendamento all’attuale decreto aiuti in conversione“. Ha proseguita la premier. La misura prevede “la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati. Un prezzo per mettere in sicurezza le aziende più gasivore“.
Via libera alla norma sulle nuove concessioni per aumentare l’estrazione di gas. Sarà inserita, sotto forma di emendamento, nel decreto aiuti ter all’esame del Parlamento. Nel testo che verrà inserito nell’emendamento al Dl Aiuti ter si legge: “In deroga a quanto previsto dall’articolo 6, comma 17, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, è consentito il rilascio di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi in zone di mare poste fra le 9 e le 12 miglia dalle linee di costa e dal perimetro esterno delle aree marine e costiere protette, limitatamente ai siti aventi un potenziale minerario di gas per un quantitativo di riserva certa superiore a una soglia di 500 milioni di metri cubi mc“.
Il ministro dell’Ambiente e Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha aggiunto che verrà “autorizzata l’estrazione da giacimenti nazionali con capacità sopra a 500 milioni mc. Potenzialmente si stima una quantità di 15mld mc sfruttabili nell’arco di 10 anni – precisa il ministro –. Tutto questo deve avvenire al di sotto del 45esimo parallelo con l’unica eccezione che riguarda il ramo Goro del fiume Po“.
MINISTERI E I NUOVI COMITATI PER IL MADE IN ITALY E LE POLITICHE DEL MARE
Nel nuovo decreto legge anche il riordino delle attribuzioni dei Ministeri. Il Consiglio dei ministri ha istituito il Comitato interministeriale per il Made in Italy nel Mondo, la Struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese, il Comitato interministeriale per le Politiche del Mare, con compiti di coordinamento e di definizione degli indirizzi strategici nel settore.
Il Comitato interministeriale per il Made in Italy nel Mondo, CIMIM, avrà il compito di “indirizzare e coordinare le strategie in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane, al fine di valorizzare il Made in Italy nel mondo“. Il nuovo Comitato sarà composto dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.
Novità è la creazione di una Struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese, per semplificare le procedure in materia di investimenti. Il decreto abbassa da 50 a 25 milioni di euro “il valore degli investimenti per il sistema produttivo nazionale oltre il quale può essere richiesto l’esercizio dei poteri sostitutivi da parte del ministero delle Imprese e del made in Italy“.
Se per quanto riguarda il Comitato per il Made in Italy non ci sono state particolari problematiche, più complessa è stata l’approvazione del secondo, per le Politiche del Mare. Fin dalla sua istituzione il Ministero per le Politiche del Mare ha suscitato molti dubbi, soprattutto in merito ai compiti e alle deleghe contese con il Ministero delle Infrastrutture. Lo scontro tra Matteo Salvini, che non vuole rinunciare alla gestione e al controllo di porti e capitanerie e di conseguenza la “situazione migranti”.
Il nuovo Comitato, soprannominato CIPOM, sarà presieduto direttamente dal Presidente del Consiglio o dal ministro per il Mare e il Sud, Musumeci. Da quanto si apprende il Comitato avrà il compito di stilare un piano triennale con gli indirizzi strategici per la tutela e la valorizzazione della risorsa marina sul piano ecologico, ambientale, logistico, economico. Il tutto a partire da archeologia marittima, turismo, pesca e acquacoltura, sfruttamento delle risorse energetiche. Lavorerà anche alla valorizzazione delle vie del mare, allo sviluppo del sistema portuale e alla promozione del sistema marittimo.
In bozza era previsto anche un Comitato per il Sud. Il braccio di ferro con il Ministro Salvini avrebbe fatto saltare però tutto.
Ecco le nuove denominazioni e competenze dei Ministeri interessati dal riordino:
- Il Ministero dello sviluppo economico diviene Ministero delle imprese e del made in Italy.
- Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali diviene Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e forestale.
- Il Ministero della transizione ecologica è rinominato Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica.
- Il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili si denomina Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
- Il Ministero dell’istruzione si denomina Ministero dell’istruzione e del merito.
MIGRANTI
Alla conferenza ha partecipato anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che ha riferito sul tema dei migranti. Il Cdm, come ha riferito il ministro, sarebbe servito per condividere le politiche del Governo sui migranti, in particolare per le navi che battono bandiera estera. “A Humanity che sta entrando nelle acque italiane davanti a Catania viene imposto di fermarsi in rada e potrà permanere in acque italiane per le emergenze di carattere sanitario. Ci faremo carico di tutte le persone che hanno bisogno, come le donne incinte o i bambini. Rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie: ma all’esito della verifica le persone che non rientrano dovranno rimanere a bordo e tornare in acque internazionali“.