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Cateno De Luca è una furia sull’irrisolta vicenda delle baracche di Messina. Il sindaco di Messina ne ha per tutti, dal presidente della Regione Nello Musumeci al presidente dell’Assemblea regionale Gianfranco Miccichè e lancia un appello ai parlamentari siciliani a non bloccare l’iter del risanamento sul quale proseguono lungaggini e ostacoli come quelli posti, secondo lo stesso De Luca, sia dall’Ars sull’iter procedurale che dall’Iacp sull’assegnazione degli immobili da destinare alle famiglie.
“A Palermo – afferma De Luca – l’Ars ha stralciato l’articolo 45 della legge di stabilità per sbloccare le aree destinate al risanamento di Messina, aree che l’Iacp di Messina si ostina a non voler cedere e che invece vanno date gratuitamente all’Agenzia per il Risanamento per dare una casa alle famiglie che da tanti anni abitano nelle baracche. Mi appello ai deputati siciliani affinché questa norma venga recuperata. Il presidente della Regione, Musumeci, ha preso impegni con la Città di Messina, ora faccia valere la sua autorevolezza. Il presidente dell’Ars, Miccichè, non può stralciare una norma del genere, andando in contrasto con una precedente norma già votata dal Parlamento siciliano nel maggio 2018″.
Poi l’affondo senza mezzi termini: “Se andate avanti così, fate veramente schifo e non vi offendete se la gente vi manda a cagare, perché avrà ragione”. “Cari deputati regionali siciliani e caro presidente del Parlamento Siciliano – è l’appello di De Luca –, ripristinate immediatamente l’art. 45 della legge di stabilità che state esaminando per sbloccare il risanamento di Messina e consentirci di eliminare le baracche. Messina è stata stuprata ed abbandonata dai tuoi stessi figli che siedono nel parlamento siciliano”.
“Da oltre due mesi – spiega il primo cittadino di Messina – lavoriamo con Danilo Lo Giudice per definire alcune norme a sostegno della città di Messina. Queste tre norme, che vi allego, sono approvate dalla commissione bilancio con il parere favorevole del governo regionale. Ora ci sono alcuni deputati di Messina che stanno facendo di tutto per farle saltare per fare uno sgarro al sindaco De Luca, fregandosene del grave danno che arrecano alla città. Ecco le norme: Art. 30 prevede che la città di Messina venga inserito nel fondo regionale per la stabilizzazione dei precari. Si tratta di oltre 2 milioni di euro annui per venti anni. Tali somme erano state perse a causa degli errori della giunta Accorinti; Art. 31 prevede che le aree ex Sanderson di Pistunina di proprietà dell’Esa (Ente sviluppo agricolo) vengano cedute gratuitamente al comune di Messina che, previa bonifica dei veleni presenti, le destini per attività produttive e collettive; Art. 45 prevede la cessione gratuita di tutte le aree ed immobili dell’istituto autonomo case popolari di Messina all’agenzia comunale per il risanamento e sbaraccamento (Arisme) per sbloccare e velocizzare l’assegnazione degli alloggi a chi vive nelle baracche“.
“Per ogni norma di queste – conclude De Luca – si è messo di traverso un deputato regionale di Messina per farle saltare. Sto seguendo da Roma tutta la vicenda e renderò pubblici i nomi e cognomi di coloro che stanno agendo all’ombra per interessi personali ed avversione nei miei confronti danneggiando ulteriormente Messina. Noi combattiamo la mafiosità politica a mani nude ed alla luce del sole“.