Proseguono le polemiche a Palermo sull’applicazione del Decreto Sicurezza: gli impiegati dell’Ufficio Anagrafe rigettano la direttiva del sindaco Leoluca Orlando e si rifiutano di firmare i documenti per le iscrizioni dei richiedenti asilo e dei migranti in attesa di permesso di soggiorno per motivi umanitari.
Lo rende noto il Giornale di Sicilia che, nell’edizione in edicola oggi, fa il punto sul “braccio di ferro” col ministro dell’Interno Matteo Salvini.
Negli uffici di viale Lazio i 4 impiegati si starebbero limitando a fissare gli appuntamenti, senza firmare nulla e prendendo tempo. Da parte sua, Orlando – che è ufficiale d’anagrafe – aveva detto che avrebbe firmato lui i certificati per evitare di esporre direttamente i dipendenti, evitando loro denunce per abuso d’ufficio.
I quattro dipendenti comunali, nello loro lettera al capo area Maurizio Pedicone, si dicono preoccupati dalla direttiva del sindaco di violare la legge e di commettere un abuso d’ufficio. Da qui il rifiuto e il sostegno da parte dei sindacati.
La palla finale passa comunque dalle mani della Prefettura che deciderà sull’applicazione del decreto Salvini.
LE REPLICA DEL COMUNE:
Il Capo Area Maurizio Pedicone chiarisce che nei giorni scorsi e per un numero limitato di casi, a seguito delle note vicende che hanno determinato incertezza sul piano giuridico e normativo, gli uffici competenti hanno proposto agli utenti un successivo appuntamento personale per la registrazione delle istanze.
“Ovviamente, tanto i cittadini stranieri quanto i cittadini italiani che volessero depositare al protocollo istanze di qualsiasi tipo possono farlo in qualsiasi momento per l’avvio della fase istruttoria che terminerà con accettazione o diniego entro i tempi previsti dalla normativa, previa, ove necessaria, interlocuzione con l’utente interessato.”