L’ex parlamentare Marcello Dell’Utri, dopo la decisione del Tribunale di sorveglianza che ha rigettato la richiesta di scarcerazione per motivi di salute, ha annunciato, tramite i suoi legali, lo sciopero della fame e delle cure.
“Preso atto della decisione del Tribunale che decide di lasciarmi morire in carcere – ha riferito agli avvocati De Federici e Filippi – ho deciso di farlo di mia volontà adottando da oggi lo sciopero della terapia e del vitto”.
A nulla erano valsi gli appelli di vari esponenti politici (soprattutto del centrodestra), che ne avevano chiesto la scarcerazione a causa delle non buone condizioni di salute. Oggi il tribunale di sorveglianza di Roma ha respinto la richiesta di sospensione della pena presentata dai legali dell’ex senatore di Forza Italia, che sta scontando una condanna a 7 anni per concorso in associazione mafiosa.
I legali avevano motivato la richiesta sulla base delle cattive condizioni del detenuto, che a loro dire, sarebbero incompatibili con il regime di detenzione.
Qualche giorno fa Silvio Berlusconi lo aveva definito “prigioniero politico”.