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Uno sportello di ascolto per i pazienti guariti dal Covid-19 e affetti dai malesseri psicologici legati alla loro precedente condizione, al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo è attivo un valido aiuto per chi combatte ancora con i danni del Virus.
Da uno studio effettuato sui soggetti guariti dal Coronavirus è stato riscontrato come l’organismo venga colpito fisicamente non soltanto nell’aspetto respiratorio, ma anche in quello che riguarda il sistema nervoso centrale. Da questo si spiegherebbero diversi malesseri postumi che permangono nel paziente anche dopo essersi negativizzato. Sintomi depressivi persistenti, che non favoriscono la totale ripresa delle proprie capacità psicofisiche e che si manifestano anche dopo diversi mesi.
“Da giugno in poi abbiamo cominciato ad avere delle esperienze dirette di persone che avevano avuto il Covid-19 ed erano guarite, ma continuavano a manifestare sintomi a volte vaghi e a volte più intensi e invalidanti che dimostravano un coinvolgimento neuropsichico – spiega il professore Daniele La Barbera, direttore dell’ U.O. di Psichiatria del Policlinico di Palermo – Sintomi come per esempio una forma di depressione con forti componenti di astenia, stanchezza e fiacchezza e inoltre una risposta ai farmaci antidepressivi poco buona, quindi una forma particolarmente atipica di depressione”.
Tra gli altri disturbi constatati ci sarebbe anche la difficolta di attenzione e concentrazione, espressa come una sorta di confusione evidente che non permetterebbe di svolgere le normali abitudini che il paziente prima di contrarre il virus svolgeva quotidianamente. Una condizione invalidante sotto diversi aspetti, che ha interessato gli studiosi del campo.
“Abbiamo cominciato a documentarci attraverso diverse osservazioni e abbiamo iniziato a comprende una serie di cose che, nel frattempo, sono emerse rispetto a questo virus […]. Si tratta di un virus multisistemico, che non colpisce soltanto l’apparato respiratorio ma molti altri organi e apparati, tra cui anche il sistema nervoso centrale – continua il professore La Barbera -. Ne è dimostrazione il fatto che già nella fase iniziale di infezione molti pazienti lamentano una limitazione del senso dell’olfatto, del gusto, vertigini e cefalee, un segnale che quindi il virus ha un particolare neurotropismo. Questo spiega la persistenza di sintomi neuropsichiatrici anche quando l’infezione respiratoria è regredita”.
Allo scopo di sostenere il paziente ad affrontare queste ulteriori difficoltà nasce SPOC, lo sportello gratuito di ascolto a servizio dei pazienti che soffrono di queste condizioni. Un’attività ambulatoriale ma anche telefonica e via Skipe con un canale dedicato, attraverso cui si potrà erogare il servizio direttamente senza incanalare il paziente in liste d’attesa. “Lo sportello di ascolto post Covid-19 mette in contatto immediatamente il paziente con uno specialista disponibile, con il quale segue un percorso di ascolto, presa in carico e terapia. La nostra attenzione è stata rivolta a rendere questo servizio facilmente accessibile, con una presa in carico immediata”.
Diverse saranno inoltre le figure mediche che si coordineranno all’interno di questa Équipe. “Un altro aspetto che abbiamo cercato di curare è stato quello di rendere questo intervento il più ampio possibile, ragione per cui saranno coinvolti degli psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica – conclude – un intervento quindi differenziato dal punto di vista delle competenze professionali che potrebbe prevedere anche il coinvolgimento di altri specialisti”.
Il servizio è inoltre rivolto a chi è affetto dal Covid-19 e agli operatori sanitari coinvolti nella gestione dell’emergenza.
CONTATTI
Ogni giorno dalle 8 alle 14 per 5 giorni alla settimana
telefono: 0916555654
Skipe: SPOC.UNIPA@gmail.com