Centonovanta milioni di euro. È questo l’ammontare delle multe che si prevedono per l’Italia a causa dell’infrazione sugli impianti di depurazione, un importo che vede l‘assommarsi di irregolarità quotidiane e sanzioni forfettarie. Gli investimenti nella penisola sono, così, in forte rischio dato che le multe che i gestori degli impianti riceveranno dal Governo le gireranno direttamente nelle bollette dei cittadini. Una condanna inevitabile che si spera arrivi in ritardo per non perdere terreno in Europa; motivo per cui si è deciso per la nomina di un commissario unico nazionale che sarà nominato a breve (che dovrebbe allentare le pressioni di Bruxelles). A Palermo ad esempio ci sono 13 progetti fermi ai nastri di partenza. Lavori per oltre 100 milioni che sono rientrati in un esposto presentato dal comune alla Corte dei Conti.
Commissario che avrà a disposizione una contabilità “speciale” predisposta ad accorpare l’intero impianto di risorse messe sul piatto finora per l’adeguamento dei sistemi di rete fognaria e di depurazione fognatura e depurazione. La nomina di un commissario nazionale è stata inserita nel ‘decreto Sud’ di dicembre, ora si aspetta la nomina effettiva: nomina che potrebbe infatti rendere più morbide le pressioni di Bruxelles. Ma sta tutto nell’efficacia del sistema che, se gestito e organizzato al meglio, ha spesso visto il rapido superamento di ogni ostacolo.
La Commissione Europea ha chiesto alla Corte di Giustizia di disporre la ratifica dei 190 milioni, che secondo Utilitalia potrebbe pesare per il 10% degli investimenti attualmente programmati nel settore. Ma la vera paura è che potrebbe non essere finita qui; di multe ce ne potrebbero essere altre. La decisione spetta quindi alla Corte di Giustizia Ue e si spera che la tassa possa essere più morbida.
Il ruolo del commissario potrà, quindi, avvalersi di società promotrici d’impresa come Sogesid e Invitalia. Via i progettisti esterni; bisognerà quindi prendere progettisti iscritti allo specifico albo che sarà controllato dall’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che dovrà avere l’ultima parola sugli incarichi sotto la soglia del milione di euro, e dal suo presidente Raffale Cantone (foto a lato).
La gestione è comunque visibilmente non uniforme in barba al decreto Sblocca Italia. Nei siti dove mancano fognature e depuratori c’è il rischio che di sanzioni pari ad varie decine di milioni alla Regione Sicilia. Si aspetta quindi il responso della Corte di Giustizia Europea. Ma non solo Sicilia, questa non uniformità è da registrare anche nei vai Ato piemontesi, a Milano, a Roma e anche in Sardegna.