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“Dica 43”, lo Statuto siciliano come opportunità di sviluppo per l’Isola: il convegno all’Ars

venerdì 25 Ottobre 2024
Luca Pedullà
Luca Pedullà

Prendere consapevolezza e coscienza delle grandi opportunità che lo Statuto siciliano è in grado di offrire, intraprendendo un viaggio che parte dai padri costituenti fino ai temi più attuali, come l’autonomia. Di questo e tanto altro si parlerà martedì 29 ottobre nel corso dell’evento “Dica 43, lo stato di salute dello Statuto siciliano: conoscerlo per amarlo”, che si svolgerà a partire dalle ore 10:00 nella Sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni, per presentare le dodici puntate del format e raccontare i passaggi salienti della nascita dello Statuto. E’ patrocinato dall’Assemblea regionale siciliana, dalla Regione Siciliana Assessorato Turismo Sport e Spettacolo e dall’Università Kore di Enna.

Ad aprire i lavori, moderati dal giornalista Giuseppe Bianca, sarà il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e a seguire gli interventi dei relatori: Maurizio Scaglione, autore di “Dica 43”, gli storici Pasquale Hamel ed Elio Sanfilippo, i giuristi Giovanni Bruno, Andrea Morrone e Luca Pedullà. Saranno anche presenti il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo Toti Amato e il presidente dell’Università Kore di Enna Cataldo Salerno. Infine, chiuderanno i lavori Ignazio Abbate, presidente Commissione I – Affari Istituzionali, Gaspare Vitrano, presidente Commissione III – Attività Produttive e l’assessore della Regione Siciliana al Turismo Elvira Amata. All’evento ci sarà anche il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Palermo Dario Greco, che raggiunto da ilSicilia.it ha sottolineato l’importanza ricoperta dallo Statuto siciliano e la grande conquista che esso rappresenta.

Ancora oggi ci si interroga se lo Statuto siciliano fu davvero concesso o rappresentò il male minore per evitare la secessione della Sicilia dall’Italia. Di certo, fu originato da un accordo di origine “pattizia” fra lo Stato Italiano e la Sicilia, dando così vita alla Regione Siciliana prima ancora della nascita della Repubblica Italiana, prima fra le 5 Regioni a Statuto speciale.

“Desidero ricordare almeno qualche fondante elemento del nostro Statuto siciliano, facendo ricorso all’interno del composito Statuto a un tema tanto contrastato e tanto caro ai siciliani di allora e di oggi, l’autonomia, già allora sapientemente declinata nelle sue più rilevanti prospettive, ossia quella legislativa – avendo la Regione Siciliana competenza esclusiva su alcune importantissime e strategiche materie come ad es., beni culturali e agricoltura – ma anche amministrativa/fiscale – atteso che la totalità delle imposte riscosse in Sicilia sarebbero dovute rimanere nell’Isola (ma così non è) – e finanziaria che esigeva che ogni anno lo Stato Italiano fosse tenuto a fornire denaro pubblico proveniente dalle altre Regioni per finanziare la Sicilia, a titolo di solidarietà nazionale”, ha spiegato il professore dell’Università Kore di Enna, l’avvocato Luca Pedullà.

Sotto diverso profilo, trovandoci nella sede istituzionale più importante della volontà del popolo siciliano, l’Ars, non è superfluo discutere e valorizzare il raccordo, il dialogo fruttuoso che esso deve avere con l’organo esecutivo regionale, formato dal presidente della Regione dalla giunta regionale, che insieme formano il Governo della Regione.

Non dimenticando come i nostri Padri costituenti vollero dotare la Sicilia anche di un’autonomia giudiziaria, pensando e formalizzando l’istituzione di un’Alta Corte con pieni poteri giurisdizionali – poi “sterilizzata” nel 1957 dalla Corte costituzionale che ne assorbì le competenze o, caso unico in Italia, al CGA (Consiglio di giustizia amministrativa) che ricopre le funzioni del Consiglio di Stato oltre alle sezioni autonome della Corte dei Conti giurisdizionali e di appello.

“Gli essenziali, minimali, richiami che ho fin qui fatto – aggiunge Pedullà –  sono volti a ricordare a noi stessi come alcune di queste prerogative statutarie non siano a tutt’oggi applicate, non solo perché, talora, mancano le corrispondenti Norme di attuazione dello Statuto, ma anche perché spesso ciò che è mancata (e continua a mancare) pare essere la volontà politica di restituire alla Sicilia ciò che le era stato promesso, dovendosi osservare  come la Sicilia, quale regione a statuto speciale, concorra in modo peculiare a definire la forma dello Stato-nazione e della democrazia in Italia, non dimenticando – sotto diverso ma collegato profilo – come l’esperienza siciliana costituisca molto spesso nel panorama nazionale un vero e proprio “laboratorio” politico-sociale, intriso di civiltà e di convivenze, a partire dalle delicate questioni di convivenza multi-etnica e multi-religiosa, costituendo esse quasi sempre dei fenomeni anticipatori di problematiche che, soprattutto in prospettiva, vanno assumendo un enorme rilievo nella vita sociale non solo della Regione siciliana ma della Nazione intera, come purtroppo, costantemente, ci ricordano gli incessanti e, talora, cruenti, sbarchi migratori”.

L’evento di martedì 29 ottobre è patrocinato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo e dall’Ordine degli Avvocati di Palermo. Saranno riconosciuti infatti 3 crediti ECM per Autoformazione per tutte le discipline di Medico Chirurgo e 3 crediti formativi in diritto costituzionale.

Per partecipare è necessario registrarsi, inviando una mail a info@ladigitale.it

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