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Dissesto a Taormina, i commissari ancora a lungo a Palazzo dei Giurati

giovedì 28 Luglio 2022

Potrebbero servire almeno altri 3 anni di procedure per la chiusura del dissesto finanziario a Taormina. E’ lo scenario che emerge mentre è trascorso un anno esatto dalla dichiarazione di dissesto fatta dal Comune con la seduta di Consiglio comunale del 21 luglio 2021 ed è in carica la Commissione Liquidatoria nominata dal Capo dello Stato, che si sta occupando di tutti gli adempimenti per il risanamento dell’ente.

L’attuale scenario è praticamente destinato ad accompagnare la quasi totalità o almeno gran parte del mandato della futura Amministrazione e del prossimo sindaco e del nuovo Consiglio comunale che si insedieranno a Palazzo dei Giurati dopo le elezioni della primavera 2023. C’era chi si aspettava in termini piuttosto ottimistici che la fase di presenza della gestione commissariale potesse persino esaurirsi già il prossimo anno e che quindi in due anni si sarebbe concluso l’iter del dissesto. Lo scenario, in realtà, è ben diverso, necessiterà di tempo e pazienza.

Si prospetta, in sostanza, che la fase di espletamento delle attività commissariali sia destinata a richiedere tempo, andando ad estendersi per almeno ulteriori 3 anni. Difficilmente l’uscita dal dissesto finanziario avverrà prima del 2025 e non si può neppure escludere, anzi, che possa servire qualcosa in più in termini temporali. Altre realtà ed enti locali che hanno vissuto un’analoga esperienza sono usciti, in qualche caso, dal dissesto solo dopo 5 o 6 anni. A Taormina la Commissione presieduta da Lucio Catania, e di cui fanno parte anche Tania Giallongo e Maria Di Nardo, sta operando su tutto ciò che riguarda debiti e crediti contratti dall’ente sino alla data del 31 dicembre 2020.

Una situazione complessa se si pensa che il Comune ha ricevuto istanze di pagamento dai creditori per 66 milioni e al contempo ha accumulato una mancata riscossione pari a circa 30 milioni sui tributi.

Una larga parte di quest’ultima somma – praticamente i due terzi – pare destinata, purtroppo, a non essere più esigibile né quindi recuperabile per le casse comunali, se si pensa che rispetto ai 6 milioni 111 mila euro per i quali è stata incaricata una società di riscossione la ditta stessa ritiene di potere intervenire per attivare le procedure di riscossione su circa 2 milioni 237 mila euro. La stretta con la chiusura temporanea dei conti in banca ha accelerato alcuni pagamenti e 22 operatori economi si sono impegnati a rateizzare circa Un milione di euro di mancati pagamenti, con circa 300 mila euro ora già versati al Comune.

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