Si è avvalso della facoltà di non rispondere Ernesto Favara, 63 anni, l’uomo che ieri pomeriggio ha ucciso a coltellate la moglie Maria Amatuzzo, 29 anni, a Marinella di Selinunte (Tp).
Durante l’interrogatorio di ieri sera davanti al magistrato Stefania Tredici il pescatore in pensione ha scelto di non rispondere alle domande, non fornendo elementi utili al fine di individuare il movente. Ernesto Favara, quando ieri sono arrivati i carabinieri in via Cassiopea nella casa coniugale, aveva ancora in mano il coltello.
L’uomo, al termine dell’interrogatorio, è stato arrestato per omicidio e trasferito presso il carcere di Trapani. La scientifica dei carabinieri ha effettuato i rilievi nella casa dove la donna è stata assassinata.
Non era un rapporto sereno quello tra Ernesto Favara d e Maria Amatuzzo, secondo le indagini.
“La conflittualità tra i due era nota“, riferisce il capitano dei carabinieri di Castelvetrano Pietro Calabrò. Ieri, forse, l’ennesima lite finita in tragedia. Una storia d’amore nata poco più di 5 anni fa, quella tra i due. Lui pescatore, lei, invece, di origini palermitane. Entrambi avevano storie di matrimoni alle spalle. Ernesto Favara ha due figli da un precedente matrimonio (la moglie era morta per malattia), Maria Amatuzzo, anche lei, ha due figli nati da storie precedenti che non vivevano più con lei.
Quattro anni fa il matrimonio civile tra Favara e Amatuzzo e, lo stesso anno, la nascita dei gemellini. “Da quasi un anno i bambini erano stati affidati a una comunità alloggio”, spiega il capitano Calabrò. La coppia ha continuato a vivere in una casa modesta nel quartiere dei pescatori di Marinella di Selinunte, dove ieri si è consumato il femminicidio.