Vincenzo Barbaro si è insediato stamattina nell’incarico di nuovo Procuratore Generale di Messina. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha votato alla quasi unanimità il nome di Barbaro, che ha avuto la meglio su Roberto Saieva. Prima di approdare alla Procura di Messina, Barbaro era stato pretore di Palmi, di Reggio Calabria e poi alla Procura Circondariale. In magistratura dal 1979, il nuovo Procuratore Generale si è occupato di numerose inchieste di rilievo in questi anni, e su diversi processi che hanno segnato la cronaca giudiziaria dell’ultimo ventennio: da “Aula Magna”, sulla compravendita di materie all’Università di Messina, a “Tangentopoli”, “Peloritana 2” (sulla guerra di mafia in città negli anni ’90-’93), “Panta Rei” (le infiltrazioni calabresi all’Università peloritana con compravendita di esami) e poi varie operazioni antimafia (“Mattanza” e “Arcipelago” sulla criminalità del rione Giostra). È stato segretario dell’Anm a Reggio Calabria e presidente a Messina.
“Auguri di buon lavoro al nuovo procuratore generale, Vincenzo Barbaro – ha detto Vincenzo Ciraolo, Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina -. Adesso che tutti i ruoli di vertice sono stati ricoperti l’auspicio è che, insieme, si possa lavorare per risolvere i problemi dell’amministrazione giudiziaria a Messina. In particolare quelli che da anni ci vedono combattere ovvero: la realizzazione del secondo palazzo di giustizia e la battaglia contro la soppressione della Corte d’appello. Sono certo che con il neo procuratore Barbaro e con il procuratore capo De Lucia, insediatosi qualche settimana fa, sapremo fare un lavoro sinergico, ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, a tutela del nostro territorio”.