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La proposta pentastellata

Educazione sentimentale e violenza di genere, il caso del ddl “congelato” all’Ars

venerdì 30 Maggio 2025

Seppur lontano dai confini siciliani, il brutale omicidio della quattordicenne Martina Carbonaro, uccisa ad Afragola, dal fidanzato diciannovenne, con il quale aveva deciso di interrompere la relazione, ha riaperto una ferita importante e che, in realtà, non aveva mai smesso di sanguinare. L’ultima vittima di femminicidio di cui la Sicilia si è macchiata è quello di Sara Campanella, la studentessa assassinata a Messina da un collega universitario. Dall’inizio dell’anno le vittime in Italia sono più di quindici, di cui sei solo nei primi due mesi del 2025.

Un quadro allarmante, che non vede solo i numeri in crescita, ma anche abbassarsi dell’età dei soggetti coinvolti in questi episodi. Una condizione che pone grosse incognite sulla struttura sociale che ci circonda, evidenziando la necessità di dover intervenire, in maniera urgente, non solo dal punto di vista normativo o penale, ma anche e soprattutto culturale. Un concetto, quest’ultimo, più volte ribadito e condiviso, ma che ancora fatica a decollare. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e riportati dalle cronache quotidiane.

E dunque da cosa ripartire? In Italia diverse sono le proposte di legge nazionali, ma ad oggi resta e si conferma uno degli ultimi Stati membri dell’Unione Europea in cui l’educazione affettiva e sessuale non è obbligatoria, insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania. Intanto, sono iniziate ad affiorare le prime esperienze regionali, come “W l’amore” in Emilia-Romagna e “Affettivamente” in Toscana. Proprio da questi, e dal consolidato modello olandese “Long Live Love”, attivo dagli anni ’80 e considerato uno dei più efficaci a livello internazionale, ha preso spunto il ddl “Disposizioni per la promozione dell’educazione sentimentale, affettiva e sessuale consapevole e per la prevenzione della violenza di genere”, di cui sono primi firmatari i deputati del Movimento 5 Stelle Cristina Ciminnisi e Luigi Sunseri e sottoscritto da tutto il gruppo parlamentare pentastellato.

Il disegno di legge promuove un profondo cambiamento attraverso l’educazione sentimentale, affettiva e sessuale consapevole, la formazione e il supporto psicologico, valorizzando il ruolo della scuola e delle istituzioni regionali in un’azione sistemica. Un’iniziativa lodevole e che rappresenterebbe un importante punto di partenza, oltre che di svolta. La proposta è stata presentata lo scorso 10 aprile, ma ad oggi non è mai stato calendarizzato o assegnato alla Commissione di competenza. L’esame, dovrebbe toccare la V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro.

L’assassinio di Afragola ha riacceso i riflettori e i deputati Ciminnisi e Sunseri hanno così rilanciato l’appello: “L’Ars tiri fuori dai cassetti il nostro ddl sull’educazione sentimentale e affettiva consapevole e sessuale nelle scuole, facciamo qualcosa di concreto per prevenire la scia di femminicidi che, purtroppo, sembra inarrestabile. Da quasi due mesi è chiuso nei cassetti dell’Ars un nostro disegno di legge che mira a prevenire la violenza di genere attraverso la cultura del rispetto e la formazione, con percorsi di educazione affettiva, sentimentale e sessuale nelle scuole siciliane, l’attivazione di sportelli psicologici negli atenei e la formazione continua per docenti, forze dell’ordine e operatori sanitari. È ora di tirarlo fuori, non possiamo più permetterci l’indifferenza. Apriamolo quel cassetto, facciamolo per Martina e per tutte le vite che possiamo ancora salvare“.

Se il ddl è bloccato da circa due mesi, l’invito al Governo regionale ad impegnarsi per contrastare i femminicidi risala a circa un anno e mezzo fa. Un argomento discusso in seduta nel settembre 2023, appena qualche giorno dopo l’omicidio di Marisa Leo, la 39 anni, uccisa dall’ex compagno, che aveva denunciato tre anni prima per stalking, a colpi di arma da fuoco in contrada Farla al confine tra Mazara e Marsala. In quel caso, l’Ars aveva approvato all’unanimità un “odg che prevedeva percorsi sperimentali di educazione all’affettività e alla sessualità nelle scuole. Anche quello – ha dichiarato Ciminnisi finora è rimasto lettera morta“.

Ma andiamo nel dettaglio. 

Focus principali del testo sono le scuole. Un ddl maldisciplinate, che coinvolge diversi campi e che prevede una copertura finanziaria di due milioni di euro, a decorrere dall’anno finanziario successivo all’entrata in vigore, con l’istituzione di un apposito capitolo nel bilancio della Regione Siciliana. Risorse reperibili dai fondi destinati alle politiche sociali, giovanili, educative e sanitarie o europei, statali e privati o mediante cofinanziamenti da parte di enti pubblici o privati convenzionati.

Secondo la proposta avanzata dai pentastellati, la Regione Siciliana, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale, si impegnerebbe all’attivazione, da parte delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, in orario scolastico, anche extracurricolare, di percorsi strutturati, realizzati con il coinvolgimento di figure esperte, di educazione all’affettività e relazionale, che comprende anche l’educazione alla sessualità consapevole, fondata sul rispetto del corpo, del consenso e della pluralità delle identità affettive e sessuali.

Attenzione anche sotto l’aspetto psicologico, prevedendo la presenza stabile di psicologi scolastici all’interno di ogni istituto. Servizi che sarebbero erogati in coordinamento con le aziende sanitarie provinciali e con il supporto degli enti locali. A questo si aggiunge anche l’attivazione e il potenziamento di sportelli psicologici e di ascolto presso le sedi universitarie presenti sul territorio regionale, in collaborazione con gli Atenei, i servizi per il diritto allo studio e le aziende sanitarie locali.

Per prevenire fenomeni di isolamento, disagio relazionale e comportamenti a rischio è anche prevista la diffusione di spazi territoriali a vocazione educativa e psicologica, destinati ad adolescenti e giovani adulti, attraverso la collaborazione con gli enti locali e il Terzo settore. Non solo gli studenti. Sono anche promossi percorsi obbligatori di formazione e aggiornamento rivolti ai docenti, al personale scolastico, agli operatori sanitari, ai funzionari delle forze dell’ordine e agli operatori dei servizi sociali.

Per sensibilizzare sul tema, la Regione si impegnerà anche nel realizza annualmente campagne di comunicazione, coinvolgendo social (piattaforme Meta e TikTok), media regionali, testimonial e soggetti della società civile.

Sarà invece compito dell’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro occuparsi dell’Osservatorio regionale permanente per l’educazione sentimentale, affettiva e sessuale consapevole e per la prevenzione della violenza di genere, che svolgerà monitoraggi, analisi e raccolta di dati con l’obiettivo di formulare proposte per l’attuazione delle politiche regionali previste dal ddl.

Non si può – hanno concluso Ciminnisi e Sunseriparlare di sicurezza senza educazione. Il nostro disegno di legge nasce con l’ambizione di ricostruire una grammatica delle relazioni, fin dall’infanzia e lungo tutto l’arco della vita, per affrontare la violenza dove nasce: nella cultura, nei modelli comportamentali, nel silenzio delle emozioni. Con questa legge la Regione Siciliana si candiderebbe a essere la prima in Italia a dotarsi di una legge organica, strutturata e innovativa sul tema, ponendosi all’avanguardia nella lotta alla violenza di genere“.

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