Condividi
La presentazione

Endometriosi, il nuovo Percorso Diagnostico diventa realtà: dopo la legge del 2019, ora l’applicazione CLICCA PER IL VIDEO

martedì 14 Ottobre 2025

La Sicilia compie un passo importante verso una Sanità più equa e attenta ai bisogni delle donne con l’adozione del Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la diagnosi e cura dell’endometriosi, approvato con Decreto Assessoriale n. 652 del 23 giugno 2025 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 31 dell’11 luglio 2025. Il documento rappresenta un modello innovativo di presa in carico globale della paziente, fondato su criteri di qualità, continuità assistenziale e integrazione tra ospedale e territorio.

In Sicilia si stima che tra 50.000 e 80.000 donne soffrano di endometriosi, una condizione che colpisce circa una donna su dieci in età fertile. Ogni anno oltre 1.100 pazienti con diagnosi di endometriosi vengono assistite nelle strutture ospedaliere della regione, con numeri più elevati a Catania (327 casi), Palermo (216), Messina (141) e Siracusa (111). Si tratta di una malattia che, in quattro-cinque casi su dieci, provoca difficoltà o impossibilità a concepire, e che per questo richiede una presa in carico precoce, coordinata e multidisciplinare.

I lavori della presentazione, a Palazzo dei Normanni, sono stati aperti dall’assessore regionale della Salute, Daniela Faraoni, dal presidente della VI Commissione dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giuseppe Laccoto, e dai dirigenti generali del Dipartimento per la Pianificazione Strategica e del Dipartimento per le Attività Sanitarie e l’Osservatorio Epidemiologico (Dasoe), Salvatore Iacolino e Giacomo Scalzo.

Sono intervenuti inoltre i direttori generali delle due aziende ospedaliere centri di riferimento regionali per l’endometriosi, l’Arnas Garibaldi di Catania e l’Arnas Civico di Palermo, Giuseppe Giammanco e Walter Messina, insieme al presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, al prof. Philippe Koninckx, esperto internazionale di ginecologia e docente alle Università di Lovanio e Oxford, e al deputato regionale Nicola D’Agostino, primo firmatario della Legge regionale n. 27 del 2019.

Dalla Regione ai centri di eccellenza

“È un passo fondamentale per una Sanità che si muove incontro alle necessità delle donne, offrendo percorsi terapeutici ordinati, consapevoli e omogenei su tutto il territorio – ha dichiarato l’assessore della Salute Daniela Faraoni -. Le istituzioni prendono atto di un bisogno reale, spesso non riconosciuto, che incide profondamente sulla qualità di vita. Il nostro compito sarà governare i processi, coinvolgere i consultori e i centri specialistici, e garantire che ogni percorso sia seguito e personalizzato in base alle esigenze specifiche di ciascuna donna”.

“Questo PDTA aggiunge un quadro organizzativo, clinico-scientifico e sociale al trattamento di una malattia complessa come l’endometriosi – aggiunge il prof. Antonio Maiorana, direttore dell’U.O.C. di Ginecologia e Ostetricia dell’Arnas Civico di Palermo –. L’Arnas Civico, centro di riferimento regionale, è una struttura multidisciplinare che consente di offrire alle pazienti il miglior approccio possibile, in grado di controllare il dolore e restituire alle donne la possibilità di realizzare il sogno della maternità”.

“Questo PDTA è un progetto storico per la sanità pubblica siciliana e l’obiettivo è abbattere i tempi medi di diagnosi, ancora superiori agli otto anni, e garantire una presa in carico multidisciplinare e continuativa – sottolinea il Prof. Giuseppe Ettore, direttore del Dipartimento Materno-Infantile dell’Arnas Garibaldi -. Nei nostri ambulatori del Garibaldi seguiamo ogni anno centinaia di pazienti e realizziamo circa 150-200 interventi chirurgici. La rete siciliana unisce i centri di Palermo e Catania in un modello di riferimento regionale che integra ginecologia, terapia del dolore, nutrizione e supporto psicologico. È un segnale di civiltà sanitaria che restituisce dignità a migliaia di donne che per anni hanno convissuto con dolore e silenzio”.

IL PDTA

Il nuovo PDTA si inserisce nell’ambito della Rete Endometriosi Sicilia, istituita con la Legge Regionale n. 27 del 2019. Mira a garantire un approccio multidisciplinare, integrato e continuativo, superando la frammentazione dei percorsi assistenziali e i ritardi diagnostici, che in media superano i sette anni dalla comparsa dei primi sintomi.

La rete regionale si fonda su due centri di riferimento principali: l’Arnas Civico – Di Cristina di Palermo, sede dell’Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta dal prof. Antonio Maiorana, individuata come centro coordinatore per la presa in carico e il follow-up delle pazienti, e l’Arnas Garibaldi di Catania, con il Dipartimento Materno-Infantile diretto dal prof. Giuseppe Ettore, punto di riferimento clinico e chirurgico per il trattamento dei casi complessi e per l’attività di rete con i centri territoriali e ospedalieri di secondo livello.

Insieme, le due strutture garantiscono il coordinamento scientifico e operativo del PDTA, assicurando uniformità di accesso, appropriatezza delle cure e continuità assistenziale su tutto il territorio regionale.

L’organizzazione

Il documento regionale definisce una rete assistenziale organizzata su tre livelli di riferimento, pensata per garantire continuità di cura e percorsi omogenei in tutta la Sicilia.

Alla base ci sono i centri di primo livello, presenti nei presidi territoriali e nei consultori. Rappresentano il primo punto di contatto per la donna: qui vengono raccolte la storia clinica, effettuata la valutazione iniziale e formulato un sospetto diagnostico di endometriosi. Nei casi più complessi, la paziente viene indirizzata ai livelli successivi per gli approfondimenti necessari.

Il secondo livello è composto dai centri ospedalieri specializzati, dove si eseguono indagini ecografiche e laparoscopiche per una diagnosi più precisa. In queste strutture si definisce anche il trattamento medico o chirurgico delle forme moderate e gravi della malattia. I centri di secondo livello lavorano in stretto raccordo con quelli territoriali e con i referenti regionali, garantendo così una presa in carico completa e multidisciplinare.

Al vertice della rete si collocano infine i centri di riferimento regionali, che gestiscono i casi complessi e coordinano le attività dell’intera rete. Dotati di equipe integrate di ginecologi, chirurghi, nutrizionisti, psicologi e specialisti del dolore, questi centri hanno anche il compito di formare il personale sanitario, promuovere la ricerca clinica e assicurare la qualità e l’appropriatezza dei percorsi assistenziali.

Il modello di rete è basato su collaborazione e interoperabilità. Ogni struttura, quindi, è collegata attraverso una piattaforma regionale che consente la condivisione dei dati clinici, l’aggiornamento dei casi e la tracciabilità dei percorsi. La gestione informatizzata dei flussi, invece, consente di evitare duplicazioni, ridurre le liste d’attesa e migliorare la continuità tra ospedale e territorio, in linea con gli obiettivi del PNRR e con la digitalizzazione del Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0.

Formazione, appropriatezza e qualità delle cure

Un aspetto qualificante del PDTA è l’impegno della Regione Siciliana nella formazione del personale sanitario. Medici di base, ginecologi, infermieri e psicologi sono coinvolti in programmi formativi specifici per la diagnosi precoce e la gestione integrata della patologia. La Regione promuove inoltre campagne di sensibilizzazione rivolte alla popolazione femminile per accrescere la consapevolezza della malattia e favorire l’accesso ai percorsi di cura.

Il protocollo definisce anche criteri di appropriatezza clinica e indicatori di monitoraggio per la valutazione dell’efficacia degli interventi, dell’aderenza terapeutica e della qualità percepita dalle pazienti. Ogni centro è tenuto, pertanto, a fornire dati periodici alla Regione per alimentare un registro regionale dell’endometriosi, utile sia per il monitoraggio epidemiologico sia per la programmazione sanitaria.

La dimensione economica e sociale

Dal punto di vista economico, il PDTA riconosce l’elevato costo sociale dell’endometriosi. Le spese non riguardano solo la Sanità, ma anche la perdita di produttività, le assenze dal lavoro e l’impatto psicologico, che può causare isolamento e riduzione della qualità di vita.

Secondo le stime riportate nel documento, l’endometriosi comporta oltre 9.000 euro l’anno per paziente tra costi diretti e indiretti. L’uniformazione dei percorsi clinici e la gestione integrata puntano a razionalizzare la spesa sanitaria, riducendo gli accessi impropri al Pronto soccorso, le duplicazioni diagnostiche e gli interventi non necessari.

Il PDTA valorizza anche la presa in carico globale e personalizzata, che comprende sostegno psicologico e consulenza nutrizionale. Questi aspetti, spesso trascurati, sono fondamentali per gestire il dolore e prevenire le recidive. L’approccio biopsicosociale alla cura favorisce una maggiore aderenza ai trattamenti e un miglioramento complessivo della prognosi.

Una rete per la salute delle donne

Con l’approvazione del nuovo PDTA, la Sicilia entra tra le Regioni più avanzate nella gestione dell’endometriosi. Il documento promuove una rete di cure fondata su prossimità, equità territoriale e centralità della paziente, garantendo a ogni donna un percorso diagnostico e terapeutico uniforme e di qualità.

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Palermo, Toti Amato, ha sottolineato che “la Regione siciliana ha compiuto un passo concreto mettendo al centro la persona e puntando su una presa in carico integrata”. Ha però ricordato che “le competenze dei centri di riferimento vanno diffuse capillarmente, per garantire diagnosi più rapide, percorsi omogenei e prognosi migliori: la qualità deve essere presente anche nei consultori, nei presidi territoriali e negli ospedali di tutte le province”.

Un impegno che, come ha ribadito l’assessore Faraoni: “Non riguarda solo la medicina, ma la dignità e il diritto alla salute di tutte le donne siciliane”.

CLICCA QUI PER IL PDTA

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
BarSicilia

Bar Sicilia, Annalisa Tardino alla guida di AdSp: “Fondamentale tutelare il settore marittimo anche per le isole minori, investiamo sul futuro” CLICCA PER IL VIDEO

La puntata n.335 di Bar Sicilia, condotta da Maria Calabrese e Maurizio Scaglione, si apre all’Autorità di Sistema portuale del mare di Sicilia occidentale guidata dal commissario straordinario Annalisa Tardino.

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.

ilSicilia.it