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La seduta

Era già tutto previsto, il centrodestra torna in aula e litiga subito

giovedì 22 Giugno 2023

Seduta di fuoco all’Ars durante la discussione del Collegato, ma non ancora approvato. Ieri M5S e Pd non hanno risparmiato attacchi alla maggioranza e al governo Schifani rispetto ai contenuti del testo normativo che -secondo quanto rimproverato dal coordinatore regionale grillino Nuccio Di Paola – non prevede nessuna riforma da mettere in atto in sinergia con il parlamento,  in 8 mesi di Esecutivo. Forse colpa della crisi politica implosa tra Schifani e la sua coalizione che hanno paralizzato l’attività legislativa di Sala d’Ercole.

Il tempo è scaduto, dicono le opposizioni, accusando il presidente della Regione di non aver portato a compimento le promesse annunciate per tutti i settori dell’amministrazione, a partire dalla sanità. Proprio ieri in commissione Salute, presieduta da Pippo Laccoto, sono state affrontate le criticità del servizio 118 in Sicilia. Un servizio essenziale e strategico, ma che paga spesso a caro prezzo la carenza di organico: mancano circa 220 autisti soccorritori e molti medici sulle ambulanze.

Tuttavia, i lavori d’aula hanno prodotto anche qualcosa di positivo. E’ stata approvata la norma che garantisce gli adeguamenti contrattuali per il personale della Sas (Servizi ausiliari Sicilia) grazie ad un emendamento al ddl collegato che stanzia 360 mila euro alla società partecipata regionale per far fronte a questa spesa. Si tratta di una norma che vincola l’assegnazione finanziaria solo per il personale già in servizio ed evita quindi l’impiego di queste somme per eventuali nuovi reclutamenti. Un primo passo a favore della Sas che per effetto dell’accordo Stato-Regione ha subito tagli di risorse economiche per circa 850 mila euro dal plafond destinato con il bilancio regionale. Il capogruppo della Lega all’Ars Marianna Caronia ha riferito che questo accordo sarà presto ridefinito, entro il mese luglio, e ciò consentirà di ripristinare la precedente dotazione per la Sas.

A proposito di precariato pubblico siciliano, in aula si è parlato di un’altra categoria di “non stabilizzati”, i lavoratori del bacino unico ad esaurimento “Ex Pip Emergenza Palermo”, attualmente sussidiati. Le norme approvate ieri dall’Assemblea prevedono finalmente l’opportunità di avere un reddito certo e un impegno a tempo indeterminato, con l’assunzione nella società consortile per azioni Servizi Ausiliari Sicilia (SAS), previa apposita selezione. In più incentivi alla fuoriuscita per gli stessi soggetti appartenenti al bacino, attraverso un’indennità onnicomprensiva di un importo massimo pari a cinque anni dell’assegno di sostegno al reddito già in godimento, da corrispondere interamente in un’unica soluzione. Grande soddisfazione per Vincenzo Figuccia che da anni conduce questa battaglia.

Novità anche per la formazione professionale. A breve partirà la riqualificazione del personale con la piena ricollocazione di tutti i lavoratori.

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