Ancora incerto il futuro del Ponte Corleone a Palermo.
Dopo l’inchiesta de ilSicilia.it e il servizio di Stefania Petyx per Striscia la Notizia, il Comune aveva dichiarato in una conferenza stampa ufficiale (il 28 maggio – LEGGI QUI) che il bando per la “Revisione della Progettazione Esecutiva, Direzione Lavori coordinamento in fase progettuale ed esecutiva” del cosiddetto “Raddoppio del Ponte Corleone” era pronto.
Parola di Leoluca Orlando e del suo assessore alle Infrastrutture, Emilio Arcuri (IL VIDEO QUI).
Sono trascorsi altri 6 mesi da allora, e del bando da 1,2 milioni di euro ancora non v’è traccia. O meglio, solo pochi giorni fa finalmente è stata pubblicata la bozza sul sito del Comune e a breve sarà trasmessa per la pubblicazione in Gazzetta ufficiale regionale ed europea (GURS e GUCE).
Dunque si sarebbero “persi” altri sei mesi. Un ritardo da non sottovalutare in quanto su questo appalto incombe una scadenza importante: la delibera CIPE 25/16 stabilisce che i contratti debbano essere stipulati entro il 31 dicembre 2019 (“sottoscrizione al 31/12/2019 delle obbligazioni vincolanti”).
«La prossima settimana – spiega l’assessore Arcuri – saranno trasmessi tutti gli atti al Servizio Appalti di Forniture e Servizi dell’Amministrazione Comunale per la pubblicazione del bando. Entro 3 mesi dalla gara si conoscerà l’affidatario».
E sul ritardo di 6 mesi spiega che «la bozza del bando era pronta già il 30 aprile 2018. Con delibera di Giunta è stato reso non più necessario il visto di legittimità. Nel frattempo sono cambiate le normative del codice dei contratti: in data 7 agosto 2018 l’ANAC ha approvato il “bando-tipo n.3”, contenete il modello per il disciplinare di gara per l’affidamento, con procedura aperta, di servizi di architettura e ingegneria di importo pari o superiore a 100mila euro, da aggiudicare con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, quindi il bando è stato rimodulato sulla base del predetto bando tipo. La determinazione a contrarre è stata trasmessa alla Ragioneria per il 9 ottobre 2018, ed è pervenuta il 20 novembre».
In sostanza, la burocrazia ha nuovamente rallentato i tempi.
Questa gara sbloccherà i lavori veri e propri (da 17 milioni circa) con la costruzione di due ponti laterali sul fiume Oreto, che raddoppieranno la Circonvallazione.
Riepilogando, entro un anno esatto si deve:
- Pubblicare la gara e conoscerne l’esito (3 mesi circa, previsione molto ottimistica, senza ricorsi);
- Ri-progettazione delle due bretelle laterali (3 mesi circa);
- Approvazione del progetto;
- Nuova gara per i lavori da 17 milioni.
Il termine del 31 dicembre 2019 sembra davvero una chimera… Il rischio della revoca dei fondi si fa quindi concreto. Ma Arcuri è ottimista: «Arriverà una proroga al Patto per lo sviluppo della città di Palermo al 2021. Noi comunque ci stiamo muovendo, così come per il bando dei nuovi tram, per la scadenza del 31 dicembre 2019».
È opportuno specificare – scrive la delibera comunale – che «la realizzazione dell’opera risulta necessaria, fra l’altro, per eseguire gli interventi di adeguamento e restauro strutturale dei ponti oggi esistenti, per la necessità di interdire al transito parte dei ponti».
Dopo l’approvazione del progetto e la celebrazione della gara d’appalto potranno iniziare i lavori che, secondo previsione, dovrebbero avere una durata di 2 anni. «Data presunta di inizio lavori: fra gennaio e marzo 2020», scrive il Comune nelle sue (ottimistiche) previsioni.
Considerato l’andamento lumaca del sistema degli appalti, difficilmente saranno rispettate. Prosegue dunque la corsa contro il tempo della Giunta Orlando per impegnare le somme del “Patto per Palermo” siglato nel dicembre 2016 dal sindaco con l’ex premier Matteo Renzi.
La stessa scadenza incombe su un’altra colossale incompiuta: il “Sottopasso di via Perpignano”, il cui appalto è stato rescisso nel 2008 (sempre alla “Cariboni”).
Il bando non è ancora pronto, e il valore dell’appalto è di ben 34 milioni di euro (di cui 4,6 cofinanziati dal Patto).
«Entro fine anno 2018 anche questo bando sarà pronto», assicura Arcuri.
Ce la faranno i nostri eroi a non perdere (di nuovo) i fondi…?
IL SERVIZIO DI STRISCIA:
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