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Esplosione a Ravanusa, sette palazzine distrutte. I soccorritori: “Un quartiere in ginocchio” CLICCA PER IL VIDEO

domenica 12 Dicembre 2021

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A Ravanusa sul luogo dell’esplosione di un tubo del metanodotto cittadino che ha provocato il crollo di diverse palazzine, oltre ai vigili del fuoco di Palermo,  vi sono le squadre Usar (ricerca sotto le macerie) da Messina e Catania. Non si sa il numero effettivo dei dispersi.

Sette palazzine distrutte, detriti, pezzi di vetro e macerie ovunque: è lo scenario di guerra causato dall’esplosione che ieri sera si è verificata a Ravanusa. Nell’aria si avverte ancora un forte odore di bruciato, le saracinesche dei garage della case attigue alla zona interessata sono accartocciate, i vigili del fuoco stanno cercando di spegnere gli ultimi roghi e di mettere in sicurezza l’area dove ancora ci sono fughe di gas.

I DISPERSI

E’ al momento di tre morti e sette dispersi il bilancio dell’esplosione che a Ravanusa. ha distrutto tre palazzine e ne ha danneggiate altre quattro. Le vittime finora accertate sono due donne e un uomo.

Due donne nella notte sono state estratte vive dalla macerie della loro abitazione crollata. La deflagrazione, che è stata sentita anche nei paesi vicini, sarebbe stata causata da una grossa fuga di gas dalla tubatura del metanodotto.

Il gas si è accumulato o nel sottosuolo o in un ambiente chiuso. A innescare l’esplosione potrebbe essere stata anche l’attivazione dell’ascensore”, ha detto il comandante dei vigili del fuoco di Agrigento, Giuseppe Merendino.

“Nei prossimi giorni faremo accertamenti più approfonditi – ha aggiunto – certo è che una esplosione così è un evento eccezionale”.

Tra le cause della rottura del tubo potrebbe esserci il maltempo o uno smottamento del terreno. Nella palazzina di quattro piani distrutta dall’esplosione c’erano 9 componenti dello stesso nucleo familiare, uno è stato trovato morto, due al momento si sono salvati: un’anziana di 80 anni, portata all’ospedale di Licata con gravi fratture, e, secondo i primi accertamenti, la cognata, che i soccorritori sono riusciti a rintracciare dallo squillo del cellulare e che è stata trasportata ad Agrigento.

Ancora dispersi gli altri familiari tra quali una giovane infermiera giunta al termine della gravidanza e il marito. Domani sarebbe dovuta partire per Milano per la laurea del fratello. Straziante il dolore della madre che ripeteva “figlia mia” in attesa di notizie. Si scava ancora per cercare le due persone che al momento dell’esplosione si trovavano nella casa attigua.

Un portavoce Italgas, la società che distribuisce il metano, fa sapere che “i tecnici hanno completato le operazioni di isolamento del tratto di rete e messo in sicurezza l’area interessata interrompendo il flusso di gas”. La zona dell’esplosione sembra uno scenario di guerra: macerie, vetri rotti, detriti e un acre odore di bruciato ovunque.

IL COMANDANTE DEI CARABINIERI

Un incendio immane che ha consentito però a qualcuno di riuscire ad uscire dagli appartamenti e a scappare. Abbiamo tanti dispersi, probabilmente 11.“. Lo ha detto il colonnello Vittorio Stingo, comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri di Agrigento.

In azione anche i cani molecolari. “I carabinieri sono giunti per primi e hanno iniziato i soccorsi urgenti, facendo arrivare le ambulanze. Poi sono arrivati i vigili del fuoco che hanno avviato le attività di spegnimento dell’incendio che ha investito l’intera conduttura del gas cittadino – ricostruisce il colonnello Stingo -. I cani molecolari stanno girando fra le macerie e ci hanno dato la possibilità di trovare qualcuno in vita”.

Le fughe di gas sono state importanti, ma adesso è stato tutto chiuso. Gli evacuati sono stati ospitati dal Comune in strutture alberghiere.

I SOCCORRITORI

Un quartiere in ginocchio“. E’ il drammatico commento dei soccorritori che sono al lavoro a Ravanusa.

Il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco Guido Parisi sono in partenza per Ravanusa per fare un punto con i soccorritori.

 

 

 

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