Si è conclusa alle 21:35 circa di ieri l’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est dell’Etna. Lo rende noto l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, osservatorio etneo.
L’attività eruttiva nel suo acme ha prodotto una colonna eruttiva alta sino a circa 6.000 metri sul livello del mare con una dispersione nei quadranti nord-orientali del vulcano; sono state ricevute segnalazioni di ricaduta di cenere negli abitati di Fiumefreddo di Sicilia, Calatabiano e Giardini Naxos.
La fontana di lava è stata accompagnata da un’attività effusiva che ha messo in prodotto due flussi lavici che dal cratere di Sud-Est si sono propagati in direzione Sud ed Est.
Dal punto di vista sismico, l’ampiezza media del tremore vulcanico, dopo aver raggiunto i valori massimi intorno alle 20:30 circa, ha mostrato un chiaro trend in decremento ed alle 22 circa ha raggiunto l’intervallo dei valori medi, dove tuttora permane. Le sorgenti del tremore rimangono confinate nell’area del Cratere di Sud-Est alla profondità di circa 3.000 metri sopra il livello del mare.
Anche l’attività infrasonica ha mostrato un significativo decremento ed intorno alle 21:30 si è quasi del tutto esaurita. I dati clinometrici hanno mostrano l’inizio del fenomeno parossistico intorno alle 17.50 e la stazione più sommitale alle 19.20 ha mostrato una variazione di oltre 2 microradianti.
Anche l’analisi dei dati dilatometrici (strainmeter) ha mostrato una variazione a partire dalle 17.50; alle 21.05 il segnale ha indicato l’esaurimento del fenomeno e la decompressione complessiva ha raggiunto un valore di circa 197 nanostrain, corrispondente a quasi 3 milioni di mc eruttati.
Ripulita dalla cenere pista dell’aeroporto di Reggio Calabria
La presenza di cenere vulcanica, depositatasi a causa dei venti provenienti da sud sulla pista dell’‘aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria a seguito dell’attività eruttiva dell’Etna, ha reso necessario l’intervento di due spazzatrici stradali inviate dall’Anas.
Nel pomeriggio di ieri si era materializzata un’intensa fontana di lava dal cratere di sud-est con trabocchi nell’area sommitale e un’alta colonna di fumo. La cenere che ne era scaturita, sospinta dal vento, aveva infatti coperto anche la pista dell’aeroporto reggino precludendone l’operatività. Ad avanzare la richiesta di invio dei due mezzi è stata la Prefettura della città calabrese dello Stretto.
“Anas si è immediatamente attivata – è detto in una nota dell’azienda – e i propri mezzi hanno operato per tutta la notte per garantire il ripristino delle condizioni di esercizio dello scalo. Lo spazzamento della pista è già terminato e l’aeroporto è tornato operativo con il volo delle 10:30”.