“È notizia di questi giorni la convention, tenutasi a Cefalù, promossa dalle varie sigle centriste che si riconosco nel Partito Popolare Europeo. La stampa ha dato risalto prevalentemente alla volontà di creare un’unica lista dei popolari alternativa alle forze sovraniste. Mattatore di questa linea è Saverio Romano che la stampa dà come candidato nella lista di Forza Italia” afferma Carolina Varchi, parlamentare nazionale di Fratelli d’Italia.
“Non sappiamo, ad oggi, come si evolverà il partito di Silvio Berlusconi che potrebbe diventare il contenitore di questa aggregazione neocentrista (Forza Italia ormai è l’unico partito italiano nel PPE). Si parla anche di un possibile cambiamento del simbolo alle europee visto che, secondo i rumor, Berlusconi vorrebbe sparigliare le carte per fermare l’emorragia di voti verso gli altri partiti del centrodestra (FdI e Lega)” prosegue la Varchi.
“Ma è il popolarismo la carta vincente per la riscossa del centrodestra in Italia ed in Sicilia (dove nonostante la vittoria alle regionali abbiamo straperso le elezioni nazionali)? Da come le cronache giornalistiche riportano gli interventi, sembrerebbe che i relatori di Cefalù non abbiano capito che certe ricette politiche appartengono al passato. Nessuno nega che il popolarismo sia stato decisivo, dopo la seconda guerra mondiale, per la costruzione dell’unità degli Stati europei. Un percorso costellato, tuttavia, di alcuni gravi errori che stanno pregiudicando la coesione stessa degli Stati membri. Non fu ascoltato, allora, il Presidente francese De Gaulle il quale aspirava ad un’Europa costruita sulla base (e nel rispetto) delle identità nazionali (l’Europa delle patrie) e non della tecnocrazia delle banche e dei mercati. Da molti anni le due grandi famiglie europee, popolari e socialdemocratici, sembrano omologarsi in programmi e prassi di governo caratterizzate dall’austerità, dalla totale sottomissione ai potentati economici, dalla continua umiliazione dei più basilari principi di sovranità popolare. In quasi tutta Europa i partiti dell’area popolare arretrano in consensi perché non riescono a dare risposte serie, e innovative, ai grandi temi del nostro tempo: immigrazione, sicurezza, difesa delle identità, sviluppo economico sostenibile” aggiunge.
“Quello che sfugge ai popolari nostrani è che il sovranismo rappresenta il presente ed il futuro del centrodestra in Italia ed in Europa. Il sovranismo non è una minaccia per l’unità dell’Europa bensì la possibilità di rifondare l’Europa sui principi della difesa degli interessi dei popoli e non delle élite finanziarie. Il rinnovamento non passa soltanto dai programmi ma anche dalla selezione della classe dirigente. Con tutto il dovuto rispetto per gli amici che hanno partecipato alla convention di Cefalù, in molti mi hanno fatto notare come gran parte degli interventi siano stati di esponenti politici sulla scena dalla stagione del 1994“.
“La sensazione è che questa “chiamata alle armi” contro i sovranisti sia il disperato tentativo di tornare in auge dopo la batosta delle nazionali. Eppure c’è una grande fetta di sostenitori del centrodestra che chiedono da tempo un rinnovamento della classe politica in Sicilia. Penso soprattutto ai tanti bravi amministratori, trentenni e quarantenni, che possono rigenerare i partiti con la loro esperienza maturata sul campo ed il contatto con il territorio. Un rinnovamento che però non si basi solo sul dato anagrafico perché ci sono anche tanti validi dirigenti politici, non più giovani, tenuti ai margini. È il caso di Nello Musumeci. Un volto noto della politica siciliana ma sempre osteggiato dai vertici dei partiti di centrodestra (a cominciare da AN). Musumeci ha vinto perché candidato di rottura con il passato“.
“Fratelli d’Italia ha dimostrato alle scorse elezioni nazionali di voler rinnovare la propria rappresentanza partendo da quella parlamentare (a differenza degli altri partiti di centrodestra). Il progetto lanciato da Giorgia Meloni ad Atreju, creare un soggetto politico che unisca sovranisti e conservatori, è il tentativo di allargare il nostro perimetro aggregando forze che, pur non venendo dal mondo della destra italiana, condividono con noi la volontà di rifondare il centrodestra affinché sia realmente alternativo al M5S ed al PD“.
“Per fare tutto questo abbiamo deciso di unirci, al Parlamento Europeo, al gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR). Un grande movimento dei conservatori e sovranisti italiani, che abbia in Fratelli d’Italia il suo punto di riferimento, capace di dare una casa a quelle tante energie disperse della destra e del centrodestra. Una forza politica matura e credibile alleata ma distinta dalla Lega, con l’obiettivo di strappare Salvini dall’abbraccio mortale con i Cinque Stelle e portare al governo un centrodestra rinnovato” conclude Carolina Varchi.