Il giudice monocratico, Simona Monforte, ha assolto perché il fatto non sussiste il sindaco di Messina, Cateno De Luca, imputato nel processo Caf Fenapi su una presunta evasione fiscale di un milione e 750 mila euro. La Procura aveva chiesto tre anni di reclusione.
“Finisce il 18simo calvario, per me era il 18simo processo. Questa sentenza la dedico a tutti gli uomini e le donne della Fenapi che ingiustamente per dieci anni hanno subito processi penali perché considerati appartenenti a un’associazione a delinquere finalizzata all’evasione fiscale: quest’ultimo processo ricordo a tutti portò al mio arresto e a quello del presidente della Fenapi”, dice il sindaco di Messina, Cateno De Luca.
Per De Luca “questo procedimento ha avuto una matrice politica per come già emerso e di conseguenza voglio ringraziare il giudice che ha avuto veramente la terzietà e la statura morale al cospetto di un provvedimento delicato che causò il mio arresto”. “Devo dire grazie – prosegue – ai messinese che nonostante questo processo e il mio arresto mi hanno eletto sindaco. Sono stati i messinesi i primi che hanno creduto nella mia innocenza“.
De Luca aggiunge: “Sono stato tenuto in piedi politicamente dall’affetto della gente: io non ho partiti alle spalle, ero solo. Devo dire grazie alla gente, che ha sempre coltivato fiducia nei miei confronti, questo è un elemento che voglio sottolineare”.
“Ne abbiamo visti di politici condannati in primo grado e sostenuti dai partiti a torto o a ragione – conclude – Io invece questi dieci anni li ho vissuti con l’affetto della gente, non mi sono mai sentito solo”.