I piccoli centri che si affacciano sul mare potranno avvalersi del sostegno della Regione. Il governo Schifani ha messo a disposizione del Dipartimento regionale della Pesca Mediterranea fondi per 1,5 milioni di euro da destinare ai borghi marinari, che rispondono a precisi criteri di eleggibilità. In continua crescita e sempre più sotto i riflettori dei turisti, i borghi siciliani potranno usufruire dei contributi per la realizzazione di iniziative a sostegno degli interventi di recupero, fruizione e valorizzazione.
Ventisette sono i borghi individuati: sei nel Palermitano e nel Trapanese, cinque nel Catanese, quattro nel Siracusano e nel Messinese, uno nella provincia di Agrigento e di Ragusa. I Comuni potranno presentare il proprio progetto, e accedere così ai fondi per un massimo di trecentomila euro. Possono promuovere gli interventi anche in forma associata: Comuni e loro organismi associativi; altri enti pubblici, come Liberi consorzi comunali-Città metropolitane, Autorità di sistema portuale, Camere di commercio; Co.Ge.P.A. e Gal della pesca regolarmente costituiti e attivi; associazioni, fondazioni e altri organismi di diritto privato con finalità statutarie coerenti con gli obiettivi della misura; aziende e soggetti privati senza scopo di lucro proprietari e/o titolari di concessioni e/o diritti reali su beni immobili catalogati nell’ambito del Reimar.
“I campi di intervento sono molteplici“. Ha dichiarato il deputato della Dc Ignazio Abbate, eletto nella Provincia ragusana: “Dalla conservazione del patrimonio edile pubblico al potenziamento dei servizi dedicati alla pesca fino a progetti volti alla valorizzazione del turismo e della gastronomia locale. Mi auguro che i tre comuni interessati a noi vicini possano usufruire del massimo possibile perché sono occasioni da non lasciarsi sfuggire“.
Gli interventi rientrano all’interno del Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari, introdotto con la legge regionale 9/2019, ed ha come obiettivi la promozione e valorizzazione della storia dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici quale elemento identitario, il riconoscimento delle potenzialità economiche e produttive, la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la promozione della cultura delle antiche maestranze del mare.