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Le indiscrezioni

Finanziaria prova del nove per il centrodestra, l’ombra del voto segreto mette in allarme l’Ars 

venerdì 5 Dicembre 2025

Giorni duri attendono Sala d’Ercole. La Finanziaria ha rispettato, ad oggi, il cronoprogramma, ma tante insidie si celano dietro il via libera definitivo alla legge di Stabilità. E non basta neanche l’archiviazione della mozione di sfiducia al presidente della Regione Renato Schifani per cercare di tirare un sospiro di sollievo. Chi pensava che l’atto sottoscritto dalle opposizioni fosse una palestra, o meglio un test, per mettere alla prova la solidità della coalizione di centrodestra, si sbagliava.

II Commissione Bilancio

Ieri mattina, dalla II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone, è arrivato il disco verde al Bilancio di previsione e al disegno di legge di Stabilità senza la presenza di Partito Democratico e Movimento 5 Stelle (CLICCA QUI). Le opposizioni nella tarda serata di martedì hanno abbandonato la seduta: emendamenti a valanga, fretta eccessiva e accordi tra i colleghi della maggioranza. Sono queste le condizioni, ritenute insostenibili, che avrebbero spinto dem e pentastellati ad alzarsi e sbattere la porta della Commissione. Un clima incandescente raccontato e confermato anche dal leader di Sud chiama Nord Cateno De Luca, che al contrario ha deciso di restare al suo posto, tra i dubbi dei deputati del centrodestra e le accuse degli esponenti del centrosinistra, e difendere fino all’ultimo le proprie iniziative, portando alla fine in saccoccia un risultato abbastanza discreto, nonostante lo scontro con il capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, in materia di Parchi minori, e alcune “timpulate(CLICCA QUI).

Il testo ufficiale non c’è ancora. Gli uffici sono ancora al lavoro. Poi verrà incardinato a Sala d’Ercole. E dopo? 

Antonio De Luca, Michele Catanzaro e Ismaele La Vardera

Voci di corridoio a Palazzo dei Normanni parlano di un’aria molto tesa. La possibilità che possa concretizzarsi un remake della manovra quater, smembrata in aula a suon di voto segreto, in realtà non è così impossibile. Più di qualche deputato, anche tra le fila della maggioranza, avrebbe persino sentenziato: “Sarà anche peggio“. Una convinzione abbastanza diffusa all’Assemblea regionale anche perché Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente, soprattutto dopo le parole del presidente Schifani, non hanno nascosto la volontà di voler portare avanti una vera e propria guerra. L’intervento del governatore non è passato inosservato e non è stato ancora digerito. “Ho ascoltato ore di interventi senza progetto o proposte, da voi solo accuse e nefandezze(CLICCA QUI). Una provocazione colta al volo. “Non abbiamo proposte? Le presenteremo in aula“: è stata la risposta delle opposizioni.

L’esito della mozione di sfiducia è stato netto: 26 favorevoli e 46 contrari. Nessun colpo di scena, tutto è andato secondo copione. Ma qualcuno all’Ars darebbe la “colpa” al voto palese. I misteriosi 17 franchi tiratori, che sarebbero stati individuati tra Forza Italia, Fratelli d’Italia ed Mpa, che avevano compromesso la buona riuscita dell’ultima variazione di bilancio potrebbero così rialzare la testa, approfittando dello spirito battagliero della minoranza.

Alessandro Dagnino

Tra le incertezze c’è, però, anche qualcuno che guarda con ottimismo alla buona riuscita della Finanziaria, considerando che potrebbe essere tagliato l’ennesimo traguardo storico, con l’approvazione, per il terzo anno consecutivo, della Manovra entro i tempi prestabiliti. “Abbiamo lavorato bene e tutte le misure del governo hanno avuto un’ampia condivisione in Commissione Bilancio. Con il presidente Schifani abbiamo condiviso molte misure sotto il profilo fiscale, finanziario ed economico“. Così raggiunto da ilSicilia.it, l’assessore regionale all’Economia Alessandro Dagnino che ha aggiunto: “I lavori sono stati molto lisci e soprattutto abbiamo rispettato i tempi. In realtà li abbiamo sforati di poche ore, perché si era previsto di chiudere mercoledì. Vista la scelta delle opposizioni di abbandonare i lavori in Commissione abbiamo comunque voluto lasciare una finestra temporale aggiuntiva per eventuali ripensamenti. Alla fine non erano presenti nemmeno stamattina“.

Dai siciliani all’estero alla tassa automobilistica, dagli investimenti ai bonus edilizi. Tante sono le misure comprese all’interno della Finanziaria, ma “ci sono anche molte norme ordinamentali che abbiamo avuto la possibilità di inserire nel corso dei lavori in Commissione. Norma di carattere generale condivise perché logiche“. Ha spiegato l’esponente della giunta Schifani, che si è sbilanciato anche sull’atteggiamento delle opposizioni: “Devono svolgere il loro ruolo. Ci è stato riferito che forniranno ulteriori apporti durante i lavori d’aula“. L’augurio è uno: “Mi aspetto che non ci siano forme di ostruzionismo. Non ce ne sarebbe il motivo. Portiamo in aula una Manovra da quasi 1,3 miliardi di euro. Credo che i siciliani meritino quest’ulteriore spinta propulsiva“.

L’attenzione, però, si sposta ancora una volta sulle dinamiche d’aula. Tra gli argomenti più caldi c’è quello che concerne i precari storici degli Enti locali. Circa una settimana fa una delegazione di circa 40 sindaci da tutta la Sicilia hanno incontrato, con i rappresentanti Csa-Cisal, il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno per lanciare ancora una volta il proprio grido d’allarme (CLICCA QUI). Il tema, con molta probabilità, potrebbe sbarcare a Sala d’Ercole e il dibattito potrebbe rivelarsi molto lungo, esattamente come per altri settori. Un esempio è l’aumento delle ore degli ex Pip, una battaglia accesa portata avanti da mesi.

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