Rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i principali attori istituzionali impegnati nella lotta alla criminalità organizzata, sempre più caratterizzata da dimensioni transnazionali, interconnessioni economiche e strumenti tecnologici avanzati.
Ha avuto luogo ieri, nell’aula magna dell’Università di Messina in piazza Pugliatti 1, il convegno “Criminalità nazionale e transnazionale: strumenti e obiettivi in Italia e in Europa”, organizzato dall’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci, in collaborazione con il procuratore distrettuale antimafia di Messina, Antonio D’Amato, e la rettrice dell’Università, Giovanna Spatari.

In onore dei 70 anni della Conferenza di Messina, un evento che ha luogo in un momento importante, “non è un convegno che finisce quel giorno, ma deve essere un seme, una fonte di ispirazione per l’attività parlamentare in Parlamento Europeo, per comprendere il fenomeno, soprattutto nel 2025 dove Paesi membri oltre l’Italia hanno grandi difficoltà“, queste le parole di Giuseppe Antoci.
“L’obiettivo è quello di far diventare questo evento un evento che rimanga, uno strumento e ispirazione per le attività legislative, per comprendere che sui temi della criminalità organizzata transnazionale bisogna fare squadra. Nessuno oggi può pensare che le mafie sono un tema dell’Italia, del Sud. Noi da questa consapevolezza dobbiamo partire, ovvero far comprendere agli stati membri che bisogna fare squadra dal punto di vista normativo, questo è l’unico modo che abbiamo per poter dare e difendere soprattutto la dignità dei cittadini italiani ed europei“.
Oltre agli organizzatori sono intervenuti: Roberta Metsola, presidente del Parlamento Europeo, Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, Giovanni Melillo, procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Alessandro Chiocchetti, segretario generale Parlamento Europeo. Presenti anche i quattro Procuratori delle direzioni distrettuali antimafia siciliane, quello di Reggio Calabria, i vertici delle Agenzie Europee Europol, Eurojust, Eppo e AMLA, il Comandanti del ROS dei Carabinieri, quello dello SCICO della Guardia di Finanza e il Direttore dello SCO della Polizia di Stato oltre ad eminenti studiosi di Diritto Penale di alcune Università Italiane.