La Fondazione Teatro Massimo, scegliendo i binari della cultura e dell’impegno sociale, si è aperta negli ultimi anni alla città proponendo attività diversificate rivolte a tutti.
Il costo contenuto dei suoi biglietti, una rarità fra i grandi teatri d’Opera, il coinvolgimento dei giovani e dei migranti, l'”Opera Camion“, che porterà nel quartiere Danisinni il teatro, e non ultimo il cartellone della stagione corrente che porterà, sul palco del terzo teatro d’opera più grande d’Europa, presenza internazionali.
Sono questi i principali punti per cui, nei giorni scorsi, il prestigioso quotidiano americano New York Times ha dedicato la prima pagina con un corposo approfondimento relativo alla storia del Teatro Massimo e alla crescita artistica degli ultimi anni, sottolineando come oggi la struttura non sia “solo una bella facciata ma un simbolo antimafia“.
Al sovrintendente Francesco Giambrone abbiamo chiesto una riflessione sull’onda di questa visibilità internazionale e sulle prossime attività in programma.