“Non ho mai incontrato la presunta vittima del formatore per il quale è stato richiesto il rinvio a giudizio dalla Procura di Gela”. Lo scrive in un comunicato l’ufficio stampa della Diocesi di Piazza Armerina, a proposito della notizia, diffusa ieri dalla squadra mobile di Caltanissetta secondo la quale per un catechista di Gela la procura avrebbe chiesto il rinvio a giudizio per atti sessuali su minorenne.
Secondo la nota della Diocesi, il vescovo Rosario Gisana avrebbe appreso dai giornali la notizia della richiesta di rinvio a giudizio del catechista, assiduo frequentatore e figura di spicco di una parrocchia della città. Dopo essere venuto a conoscenza della vicenda, già denunciata alle autorità giudiziarie, il vescovo ha chiesto al parroco di allontanare il catechista. La vittima, invece, sostiene di avere raccontato delle violenze a un parroco di Gela che avrebbe informato il vescovo Gisana e anche il ragazzo avrebbe raccontato l’accaduto al vescovo “nella speranza che quello che è accaduto a me non accada ad altri”. La vicenda del catechista di Gela era già emersa nel corso di una delle udienze a carico di un appartenente alle forze dell’ordine, accusato di accesso abusivo al sistema informatico.
Nell’udienza pubblica celebratasi a maggio scorso, al tribunale di Gela, è emerso che tra i soggetti controllati abusivamente dal militare vi era anche un catechista che, a dire del testimone “era solito portarsi a casa i ministranti” facendo riferimento a comportamenti a sfondo sessuale