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Giornate dell’Economia, le proposte della politica per il Sud e il ruolo dell’Irfis

venerdì 29 Novembre 2019

Recepimento dinamico delle leggi Stato se l’Ars non dovesse legiferare entro 90 giorni, sbloccare 10 miliardi già a disposizione per opere viarie e infrastrutture e gli 80 milioni per depuratori la qual cosa significherebbe 350.000 edili al lavoro soltanto in Sicilia, la creazione di una task force per la progettazione dei finanziamenti europei a disposizione di enti locali,  staff per progetti di finanza e partenariati pubblici-privati con canale amministrativo dedicato, abolizione reddito cittadinanza e spostamento risorse per defiscalizzazione a chi assume e prendere a modello i contratti di formazione lavoro con obbligo assunzione dell’80% alla fine dei 2 anni”.

E’ la ricetta avanzata da Fabrizio Ferrandelli, consigliere comunale a Palermo e responsabile nazionale dell’organizzazione di +Europa, nel corso del forum dal titolo “5 proposte per il Sud” organizzato a palazzo Ziino nell’ambito della XII edizione delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno realizzate da Diste Consulting e Iseest, con il patrocinio di Comune, Ars, Università di Palermo, Irfis FinSicilia, Gesap, Svimez, Amat e Ance Palermo al quale hanno partecipato, tra gli altri, Edi Tamajo, deputato regionale di di Italia Viva e Alessandro Aricò, capo gruppo all’Ars di Diventerà bellissima. Presenti anche il deputato del M5S Giorgio Trizzino, l’economista Antonio Piraino, il professore Pietro Busetta.

Per Aricò si deve puntare su “infrastrutture e viabilità, su un maggiore snellimento della burocrazia, sulla tutela del territorio e dei piccoli centri, sulle opere per limitare il dissesto idrogeologico; ed ancora sull’attrazione degli investimenti, con fiscalità di vantaggio, cuneo fiscale differenziarlo, credito di imposta, tutela della agricoltura, dei prodotti siciliani, con maggiori controlli dei prodotti importati”.

Da parte sua Edy Tamajo ha evidenziato che “deve essere portato avanti lo ‘sblocca cantieri’, serve quello choc di cui parla Renzi perché abbiamo circa 120 miliardi di opere pubbliche da realizzare, e circa 10 miliardi sono quelle bloccate in Sicilia. Inoltre, bisogna affrontare in modo produttivo il tema e lo sviluppo dell’agricoltura, oltre che le politiche di sostegno alla famiglia puntando alla crescita del tasso di natalità. Su questi temi è possibile raggiungere gli obiettivi di crescita economica che imprese e cittadini si attendono”, ha concluso Tamajo.

Busetta ha ricordato che “nel Mezzogiorno a fronte di 21 milioni di abitanti abbiamo 6 milioni di occupati e abbiamo bisogno urgente di almeno altri 3 milioni, la situazione è drammatica in Sicilia dove con 5 miulioni di abitanti abbiamo appena 1.350 mila occupati, abbiamo perso almeno 150 mila rispetto a una decina d’anni fa e il Mezzogiorno non può essere lasciato al suo destino perché il rischio è che si tira dietro di sé il resto d’Italia”.

In mattinata a Palazzo Forcella De Seta il forum su “Banche, sviluppo e territorio: quale ruolo per il Mezzogiorno”, organizzato da Irfis FinSicilia e coordinato dalla professoressa Giuseppina Talamo consigliere d’amministrazione della finanziaria controllata dalla Regione Siciliana, con la presenza di Pietro Busetta, presidente Iseest, Giacomo Gargano, presidente Irfis FinSicilia, Angela Pisciotta, vice presidente Ance Palermo, Olivier Karl Butzbach dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Giuseppe Cinquegrana dell’Istat Napoli, Antonio Lopes dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, Fabio Mazzola, prorettore vicario dell’ Università degli Studi di Palermo. “Irfis FinSicilia si presenta come un valido supporto per le imprese attraverso lo sviluppo di una attività di credito più flessibile e competitiva – ha detto Giuseppina Talamo – L’obiettivo è quello dare “ossigeno” alle iniziative imprenditoriali dell’Isola tramite crediti e altre forme di sostegno al credito per le imprese. I dati relativi agli impieghi in essere sono di circa 120 milioni di euro, principalmente suddivisi tra il settore commercio e servizi per circa 62 milioni di euro, ed industria per circa 38 milioni di euro. Nel corso del 2019 – ha aggiunto – nell’ambito del progetto CredinSicilia, è stata attivata con successo, l’operatività, in collaborazione con MCC, di due nuovi prodotti finanziari: ChiroFast e ChiroPmi”.

Talamo ha, inoltre, ricordato che è da poco operativo il Fondo Sicilia con la finalità di sostenere e di agevolare il credito a favore delle imprese operanti in Sicilia in tutti i settori economici, mediante forme di convenzione e compartecipazione con i Confidi, le banche e gli enti pubblici statali e regionali operanti nel settore del credito.

Gli strumenti finanziari previsti dal Fondo Sicilia risultano integrativi o complementari ai prodotti e servizi già disponibili presso la Società Finanziaria Regionale a favore delle imprese siciliane. Per sostenere le imprese, dalle grandi, alle medie e alle piccole, è necessario guardare a tutti gli strumenti di agevolazione del credito, sia quelli che l’Irfis-FinSicilia spa gestisce con fondi propri, sia quelli che può attivare con la sinergica collaborazione con altri attori istituzionali, a partire dall’obiettivo di cooperare per una concreta, razionale e tempestiva utilizzazione delle risorse comunitarie.

Nel corso del dibattito, Busetta ha sottolineato che “oggi in Sicilia le uniche banche locali sono Banca agricola etnea e Banca popolare Sant’Angelo”, mentre Lopes ha ricordato tra l’altro che “ormai la presenza delle banche locali nel mezzogiorno è molto limitata e quindi quella capacità della banca locale che in altri territori ha avuto un ruolo significativo, nel Mezzogiorno invece è circoscritta”.

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