“Noi non dimentichiamo”. E’ con grande forza che esuli e profughi istriani, fiumani e dalmati ed i loro discendenti si sono riuniti oggi a Palermo presso Villa Martiri delle Foibe per il Giorno del Ricordo.
La manifestazione apolitica, come ogni anno è stata organizzata dall’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd), alla presenza delle massime cariche civili e militari.
Per la prima volta presente anche l’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi). Un evento straordinario ed unico considerando il negazionismo mostrato in passato da diversi partigiani a livello nazionale, nonostante anch’essi fossero stati infoibati.
Il presidente dell’Anvgd Palermo, Gino Zambiasi, proprio per questo atto di riconoscimento, ha ringraziato i due esponenti dell’Anpi Salvo Licastri e Sandro Riotta.
Gli esuli e profughi nell’Isola
“La giornata è stata istituita 20 anni fa “al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. In Sicilia abbiamo lottato, forse più degli altri, per ottenere questo riconoscimento poiché così lontani dalle nostre terre””, dice Zambiasi.
“Le atrocità inflitte dal maresciallo Tito ed il conseguente esodo, inoltre – precisa -, non sono un fatto storico lontano nel tempo e nello spazio. Noi fummo oltre in 6000 ad approdare nell’Isola, i più smistati in due Campi Profughi: Termini Imerese e Cibali, nel Catanese. Ma ricordiamo che sono stati tanti i siciliani morti in quelle terre, trasferiti per lavoro: docenti, ecclesiasti e forze armate. Pochi di questi hanno trovato conforto nella sepoltura, in quei cimiteri che portano nomi italiani”.
“Ringraziamo – conclude – il Comune di Palermo, la Regione Siciliana il Prefetto di Palermo, tutte le forze armate ed i cittadini che sono qui con noi oggi per ricordare, conoscere e riconoscere quanto accaduto“.