Continuano le preoccupazioni per le aziende partecipate dell’Amministrazione, questa volta al centro c’è l’Amap, con la vicenda che riguarda il mancato pagamento dei corrispettivi dovuti all’azienda da parte del Comune di Palermo per il servizio di manutenzione ordinaria dei manufatti adibiti allo smaltimento delle acque meteoriche e per la pulizia e manutenzione ordinaria delle caditoie stradali da 1 anno e 1/2.
Inoltre, con una nota del 23 maggio 2019, il settore Società Partecipate ritenendo non valido il capitolato prestazionale, in quanto, secondi gli stessi, i prezzi non sono ritenuti congrui, hanno richiesto la restituzione dei corrispettivi già liquidati negli ultimi 5 anni per un importo quantificato in 21.686.099,78 con atto di messa in mora.
“Intanto giurisprudenza vuole che su un contratto in essere non può essere richiesto il recupero delle somme – afferma Sandro Terrani, capogruppo del Mov139 – I dirigenti sono smentiti proprio dallo stesso capitolato prestazionale del 28.12 2014 firmato dal direttore di Amap e dall’ingegnere Vallone per l’amministrazione Comunale, all’art. 5 Congruità dei Prezzi “tra le parti si da atto che i corrispettivi relativi alle attività di cui al Presente Capitolato Prestazionale sono stati ritenuti congrui come stabilito dall’art. 4”. Tali corrispettivi sono determinati sulla base della consistenza attuale degli impianti e della specifica del servizio reso“.
“Tra l’altro – aggiunge Terrani – è utile precisare che l’importo complessivo annuo del contratto di euro 8.070.387,18 compresa IVA, risulta essere lo stesso di quello determinato con deliberazione di G.C. n. 378 del 12.10.2006 e la successiva D.D. n. 125 /2006. Da sottolineare che l’importo non è mai variato per ben 9 anni dal (2006 al 2014) e che oggi dopo 13 anni continua ad essere sempre lo stesso a fronte di aumenti contrattuali dei dipendenti“.
“Tale importo è stato pagato fino al 30.6.2014 secondo i criteri precedentemente fissati che non riguardano la questione attuale (periodo temporale antecedente al passaggio del servizio in Amap Spa. A fare data del 1.7.2014 l’importo annuale, suddiviso in rate mensili, è stato pagato a seguito di verbali sottoscritti tra le parti e conseguenti alle verifiche settimanali in contraddittorio.Per di più, nessuna contestazione e/o penale è stata applicata ai sensi dell’art. 24 del contratto del 2001 e del successivo 2015” spiega ancora il consigliere.
Intanto, il blocco dei pagamenti di servizi già svolti, avrebbe prodotto aggravio economico per Amap, che sta continuando ad erogare stipendi e salari e che potrebbe portare ad avere dei disservizi.
“Infatti, l’Amap a partire dal 1 giugno 2019 non potrà garantire più il servizio di pronto intervento (reperibilità), proprio del personale assegnato alle attività di pulizia e manutenzione ordinaria delle caditoie stradali” prosegue il capogruppo del Mov139.
Insomma la partecipata del Comune sta rischiando di non potere approvare il bilancio e di perdere i 20 milioni della BEI destinati per interventi nei Comuni, ed è a rischio lo stesso capitale sociale dell’azienda.
“Certamente, la preoccupazione è tanta soprattutto perché si mette a repentaglio, la salvaguardia sia dei posti di lavoro dei dipendenti, sia l’esistenza della stessa società Amap” conclude Terrani.