Ricco di appuntamenti il fine settimana di I-design, la manifestazione curata da Daniela Brignone, in corso a Palermo fino al 19 novembre. L’ingresso a tutti gli eventi è libero se non espressamente indicato.
Sabato 11 novembre
Sabato 11 novembre alle 9 è in programma un tour organizzato dall’associazione Weliberty: “La strada dei Lolli”, un tempo trazzera di campagna in un’area suburbana di latifondi appartenenti agli Ajroldi, ai Branciforte, ai La Grua, divenne la strada della modernità e dell’innovazione, quando ebbe luogo nel 1891/92 l’Esposizione Nazionale a Palermo. Il tour si conclude con la degustazione di un menù completo “Liberty palermitano”, appositamente ideato dalla antropologa del gusto Valeria Di Trapani all’interno della sua cucina Zeste. Costo 69 euro (info e prenotazioni +39 338 4650585 – info@weliberty.eu. Durata: dalle 9 alle 13, oltre al pranzo.
Dalle 11 alle 13 e dalle 14,30 alle 16, alla Gam (via Sant’Anna 21) riprendono i lavori del seminario del Consiglio Direttivo Nazionale ADI, dal titolo “Disegni intermedi. Il design come agente di trasformazione”, promosso da ADI Sicilia. (Rilascio n. 5 CFP).
Alle 11,30 nell’Oratorio dei Santi Elena e Costantino (piazza della Vittoria 23) si inaugurano le mostre delle designer Carola Arrivas Bajardi e Rosa Vetrano, a cura dell’Ordine degli Architetti di Palermo e Provincia. Carola Arrivas Bajardi presenta “Arredi ecosostenibili per la nuova sede di Legambiente Sicilia”; arredi, progettati per essere assemblati senza colle e realizzati tramite la fabbricazione digitale presso l’Istituto Vittorio Emanuele III di Palermo. Il progetto nasce dall’esigenza di rispettare e tutelare l’ambiente che ci circonda prevedendo, fin dalla fase di progetto, l’ottimizzazione di tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti. Evitando l’utilizzo di colle e, dunque,facilitando il disassemblaggio,si possono ridurre gli impatti ambientali della fase di trasporto (riduzione dei volumi) e del fine vita smaltimento e/o il riciclaggio).
Rosa Vetrano presenta “traMARE”, un’installazione sensoriale che evoca i fondali marini. è un’installazione il cui titolo sottointende l’atteggiamento scriteriato dell’uomo a danno dell’ecosistema marino. E’ un’esperienza sensoriale che invita alla riflessione. Il visitatore viene accolto in un ambiente immersivo, total red, che evoca i fondali marini caratterizzati da simil-coralli ottenuti dalla lavorazione di un enorme quantità di plastica riciclata. Una fitta superfice di elementi tubolari funge da canale di comunicazione tra l’abisso e l’ambiente esterno da dove provengono suoni, odori, luce e, simbolicamente aria fredda utile al benessere dei coralli.
“traMARE” simboleggia il mare che urge difendere dall’inquinamento. Essa affronta la duplice questione che insidia l’ambiente marino: l’aumento della temperatura del mare provocando il devastante fenomeno dello sbiancamento della barriera corallina e l’enorme quantità di plastica che in esso si riversa quotidianamente. Il suddetto progetto nasce dal bisogno di creare sensibilizzazione a tutela dell’ambiente ed in particolare dei mari. E’ in quest’ ottica che si consolida il rapporto di partenariato tra lo studio “Rosa Vetrano” e l’Associazione, no profit “The Blue Dream Project”, finalizzata all’educazione delle persone sui danni provocati dalla plastica nei nostri mari ed oceani. (Rilascio n.1 CFP).
Seguirà, alle 15, un nuovo incontro organizzato dall’associazione Weliberty, dal titolo “Mare caldo”: seguendo la costa, lungo pontili e arenili si attraverseranno le antiche borgate marinare dell’Acquasanta e dell’Arenella, per scoprire un luogo mitologico prescelto sin dalle popolazioni punico-fenicie fino alla borghesia aristocratica palermitana della belle époque. L’esperienza si conclude con una cena presso la Tonnara Florio di Galati e Taormina. Costo 69,00 euro (info e prenotazioni +39 338 4650585 – info@weliberty.eu. Durata dalle ore 15 alle 19, oltre alla cena.
Alle 19, al Museo Riso (via Vittorio Emanuele 365) si inaugura “Tiles Tales”, a cura di Viviana Trapani, dell’Università di Palermo. Un’esposizione di progetti e prototipi sulle produzioni di ceramiche industriali più recenti e innovative del Laboratorio di Disegno Industriale I, Dipartimento di Architettura, Università di Palermo. Elementi ceramici prodotti per rivestire pavimenti e pareti, diventano preziose superfici colorate, materiche, decorate, intorno a cui costruire configurazioni formali che interpretano nuove funzionalità e gestualità; tanti oggetti e piccoli arredi sempre sorprendenti e sorridenti, che invitano tutti a partecipare alla trasformazione delle cose in altre cose. (Rilascio n. 1 CFP).
Alla stessa ora (alle 19) sempre da Riso, si inaugura “Hortus Conclusus”, a cura di Cinzia Ferrara, dell’Università di Palermo, con la collaborazione di Samuele Morvillo, Laura Bonfardeci, Valentina Pollicino, Stefano Puccio, Antonino Pettineo, Giorgia Crisci. Un racconto sulle caratteristiche e la storia dell’elemento botanico attraverso il linguaggio alfabetico e iconografico realizzato all’interno del Laboratorio di Comunicazione visiva, Dipartimento di Architettura, Università di Palermo. La mostra ricostruisce attraverso l’esposizione di vari artefatti grafici un viaggio compiuto nel campo del design della comunicazione visiva dal basic design di bauhausiana memoria attraverso le esercitazioni storiche di Itten, Albers, Maldonado e Munarisino al progetto di un libro, che ha come oggetto una pianta, un seme, un bulbo, una spezia, un frutto o un fiore passando attraverso diversi elaborati grafici e fotografici. (Rilascion. 1 CFP).
Una divertente e coloratissima installazione, “Il giardino della magia”, curata dal designer Marco Maggioni e realizzata dall’Azienda Ecoplast di Gela (CL), sarà allestita in uno dei cortili del museo.
La serata si concluderà nello store Longho (via Libertà 42), dove, dalle 19 sarà inaugurata la mostra “In vitro veritas”: l’esposizione nasce da un progetto di collaborazione fra due centri di formazione e ricerca di eccellenza in Alto Adige, la Facoltà di Design e Arti e “Vetroricerca – Bolzano”, in cui giovani studenti, guidati dal professore Kuno Prey, hanno avuto occasione di scatenare la propria creatività. Al centro dell’attenzione: il vino e il suo miglior contenitore, il vetro. Progettare oggi caraffe, decanter, set di bicchieri, nuove forme in vetro per la conservazione ed il trasporto del vino è una vera e propria sfida. esposti nuovi artefatti che danno più risalto alle qualità del vino, sviluppando magari anche una maggiore consapevolezza nel suo consumo. (Rilascio n. 1 CFP).
Saranno, altresì, presentate le esposizioni dei designer Fabrizio Averna e Marco Sollami (Studio Domino), Claudia Gambina, Massimiliano Masellis (Studio MMA) e Mario Musumeci (Mumaoffice) (Rilascio n. 1 CFP). All’interno della serata è prevista una degustazione di vini della Todaro winery accompagnata da brani musicali a cura del Conservatorio V. Bellini di Palermo.
Domenica 12 novembre
Domenica 12 novembre alle 9,30 si aprono i lavori di Palermo Foodesign Workshop, a cura della Commissione Food Design ADI (Associazione Disegno Industriale). L’incontro si svolgerà presso la GAM (via Sant’Anna 21) e terminerà alle 14 (Rilascio n. 4 CFP).
Nel pomeriggio, alle 17,30, nell’Oratorio di San Mercurio (cortile San Giovanni degli Eremiti 2), in collaborazione con gli Amici dei Musei Siciliani, si inaugura la mostra “In SaeculaSaeculorum”, a cura diDario Denso Andriolo, che, riprendendo il tema del sacro, descrive un viaggio in una dimensione inedita in cui l’arte iconografica incontra la scultura digitale. Le Sante Patrone di Palermo come non le avete mai viste. “In SaeculaSaeculorum” è un viaggio in una dimensione inedita in cui l’arte iconografica incontra la scultura digitale. Andriolo porta in I-Design 2017 una nuova raffigurazione dell’immagine sacra. Nella mostra, l’oggetto di studio dell’artista è l’immagine sacra delle Sante Patrone di Palermo: Cristina, Ninfa, Oliva, Agata e ovviamente Santa Rosalia. Nelle opere la dimensione spirituale, raffigurata dalle Sante, e la dimensione materiale tradizionalmente legata alla scultura, parlano un nuovo linguaggio. La mostra si configura come un viaggio in una dimensione inedita e sorprendente in cui l’arte iconografica incontra la scultura digitale. Il legame con la scultura è richiamato da elementi forzatamente inseriti dall’artista, come la texture quasi marmorea, i drappeggi e gli attributi che caratterizzano le cinque sante. L’opera si discosta dai colori tipici delle rappresentazioni religiose fino ad osare, in netto contrasto con il classico, tonalità forti ed inusuali, quasi pop.