Catania vince e si riprende 250 milioni di euro per la pista del proprio aeroporto, Messina dorme, si perde in chiacchiere e si lascia scappare l’ennesima occasione di ritrovare credibilità politica e centralità infrastrutturale. Si potrebbe impietosamente definire così il quadro delineatosi nelle scorse ore alla Conferenza programmatica dei sindaci delle Città Metropolitane del Sud. Il quadro delineatosi è quello impietosamente prospettato da CapitaleMessina, una realtà che si conferma laboratorio di riflessioni per nulla campate in aria sulla situazione odierna della Città dello Stretto e sulle prospettive ineludibili che attendono Messina se vuole uscire dal pantano totale in cui è sprofondata sul piano economico e dello sviluppo. “Avremmo voluto stringere la mano al sindaco di Catania, Enzo Bianco ma non certo per le motivazioni dei consiglieri comunali protagonisti della eclatante provocazione durante la conferenza programmatica dei sindaci del Sud”, hanno dichiarato il presidente di CapitaleMessina, Pino Falzea, ed il vice Gianfranco Salmeri. Il motivo della protesta era stato infatti quello di complimentarsi con Bianco per aver ospitato lui, a Catania, le firts ladies del G7, nella mattinata di venerdì 26 maggio scorso a differenza di quanto si immaginava che avrebbe fatto il collega Accorinti a Messina. “Una vicenda, questa, che è di rilievo assolutamente secondario”, ha evidenziato CapitaleMessina. Oltre il glamour c’è decisamente di più, d’altronde, e Bianco la sua forza politica l’ha mostrata ben oltre il pranzo con Melania Trump e le signore del G7.
CapitaleMessina evidenzia la vicenda dell’Aeroporto di Fontanarossa e del porto di Catania che è entrato nella rete “Ten-t”, Comprehensive network (Rete Globale) che raggruppa le principali infrastrutture dell’Unione europea, permettendo allo scalo etneo di attingere ai fondi provenienti da Bruxelles. L’inserimento del porto di Catania nella rete Tent-T – ha detto Salvo Pogliese, parlamentare europeo di Forza Italia, membro della commissione Trasporti dell’Europarlamento -, è una notizia altamente positiva, non solo per Catania ma per l’intera Sicilia orientale, perché permetterà al porto etneo di accedere a importanti finanziamenti europei, in particolare a quelli strutturali, del Cef e della Banca centrale europea, che consentiranno il potenziamento della nevralgica infrastruttura, con eccezionali ripercussioni economiche e lavorative per l’intero territorio”. Ma, ammesso e non concesso, che poi i benefici possano concretizzarsi a cascata per l’intero versante orientale della Sicilia, Messina che vantaggi ne trarrà in concreto? Entrerà (forse) dalla porta di servizio in un’iniziativa che l’avrebbe potuta e dovuta vedere protagonista e che la vedrà – nella più ottimistica delle ipotesi – relegata a comparsa marginale.
“Parliamo del Def e delle infrastrutture – spiega CapitaleMessina – e il contesto è ormai noto. Il governo Gentiloni l’11 Aprile ha presentato l’allegato del Documento economico finanziario nel quale sono programmate le opere infrastrutturali strategiche da finanziare nei prossimi anni. In questo documento, a fronte di ingenti investimenti al centro-nord, al sud vengono destinate le briciole, col sacrificio di progetti essenziali per la moderna connessione della Sicilia con il Continente europeo. Ed in particolare i finanziamenti di alcune delle infrastrutture di maggiore interesse per la Città Metropolitana di Messina vengono cancellati con un tratto di penna: tra queste la tratta ferroviaria ad alta velocità Salerno-Reggio Calabria ed il progetto di attraversamento stabile dello Stretto. La reazione di amministratori e politici? Silenzio assoluto con l’eccezione dell’interrogazione dell’on. Enzo Garofalo. Nello stesso “Def” viene messo in discussione il finanziamento di 235 milioni per l’allungamento della pista di Catania, utile per consentirvi l’atterraggio dei voli intercontinentali. La reazione? Il sindaco Bianco si muove subito per fare cambiare idea al Governo, facendo le giuste pressioni sull’esecutivo e sul Ministro Delrio e ci riesce.
L’aeroporto di Catania avrà la sua pista per i voli intercontinentali e di conseguenza maggiori opportunità di sviluppo. La vicenda catanese è paradigmatica di come un amministratore o un rappresentante politico dovrebbe agire nell’interesse della città”. E addirittura Catania ha pure scalzato Augusta dal ruolo di realtà guida della nuova Autorità di sistema portuale della Sicilia Orientale e ha fatto inserire il suo porto nella rete europea “Ten-T” che comprende le principali infrastrutture dell’Unione Europea. I porto di Messina-Milazzo restano fuori dalla rete globale e il “pacifista” Accorinti si è fermato alla battaglia mediatica del “Peace No War” urlato a Trump in mondovisione al Teatro Antico. Oltre lo show mediatico, praticamente nient’altro. E nell’immobilismo messinese che si ferma alle arringhe del G7, ad approfittarne è Bianco che ha piazzato l’ennesimo colpaccio. Con tanti saluti all’imperturbabile immobilismo della politica messinese.