Undici anni di stallo. Questo è il triste destino a cui è andato incontro il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali Marittime a Palermo (abbreviato PUDM). Un tema delicato non solo per le recenti vicissitudini di cronaca, ma soprattutto in vista del rilancio economico di importanti pezzi di litorale del capoluogo siciliano. A cominciare dalla Costa Sud. Per trovare degli aggiornamenti sull’atto in questione bisogna risalire addirittura al 2014, ovvero il momento nel quale fu approvata l’ultima delibera relativa al tema. Peccato però che, dopo un paio d’anni, la Regione dichiarò illegittimo l’atto. Ciò in seguito ad alcune violazioni delle linee guida imposte in quel periodo dall’assessorato regionale al Territorio e all’Ambiente. Da allora in avanti si è proceduto in regime di interim, con concessioni temporanee approvate caso per caso.
A cosa serve il PUDM
Il PUDM, infatti, disciplina le attività realizzabili nelle aree del demanio marittimo. Ne determina le condizioni di tutela dei siti di interesse ambientali e delle caratteristiche storico-paesaggistiche della costa. Individua le aree su cui eseguire interventi pubblici relativi a messa in sicurezza sotto il profilo idrogeologico; bonifica dei siti di origine antropica; interventi di ri-naturalizzazione delle parti degradate; realizzazione di aree verdi, di percorsi di accesso al mare e di piste ciclabili lungo la costa. Ma soprattutto, il PUDM identifica le aree da rilasciare in concessione per l’esercizio di attività connesse all’uso del mare. Tradotto, stabilimenti balneari. Fatto su cui si concentra l’attenzione del fronte d’opposizione civico in Consiglio Comunale.
“E’ gravissimo lo stallo che da oltre 11 anni paralizza l’approvazione del PUDM – dichiarano gli esponenti di “Oso” Ugo Forello e Giulia Argiroffi, nonché il consigliere comunale del Gruppo Misto Carmelo Miceli -, lasciando spazio a una gestione opaca e discrezionale del nostro litorale. In questo lungo periodo, una certa politica ha continuato a muoversi nel buio, concedendo proroghe e autorizzazioni temporanee in totale assenza di trasparenza e visione, in una logica di consenso clientelare che ha mortificato il diritto dei cittadini alla piena fruizione pubblica delle nostre coste. Oggi, grazie anche alla recente attenzione mediatica sollevata dal deputato regionale Ismaele La Vardera, non è più tollerabile il silenzio o l’inerzia del Comune. È necessario che l’Amministrazione comunale assuma le proprie responsabilità, garantendo legalità, trasparenza e una visione moderna e sostenibile del nostro patrimonio costiero“.
Convocati gli assessori in commissione Urbanistica
Una battaglia che ha trovato terreno fertile all’interno della commissione Urbanistica. Luogo nel quale, i tre esponenti civici, hanno convocato “gli assessori competenti per fare il punto sullo stato di aggiornamento dell’iter per l’approvazione del PUDM. Abbiamo formalmente chiesto alla Conferenza dei Capigruppo che il tema venga affrontato in aula, alla presenza del sindaco, affinché ciascuno si assuma pubblicamente le proprie responsabilità davanti alla città. si sono registrati atteggiamenti di evidente nervosismo da parte di alcuni consiglieri di maggioranza, che appaiono incomprensibili specie se manifestati in reazione all’azione di chi, come noi, sta agendo per la tutela della legalità“. Un vertice, quello in II Commissione, calendarizzato per la prossima settimana.