Quale sarà il futuro di Sud Chiama Nord? E soprattutto, cosa deciderà di fare Cateno De Luca? E’ questo uno degli interrogativi che si rincorre negli ultimi giorni all’interno dei palazzi della politica regionale. Ieri, il coordinatore regionale della compagine civica, Danilo Lo Giudice, ha presentato la lista dei candidati nelle prossime elezioni provinciali. Un appuntamento che il gruppo siciliano affronta senza presentare il proprio simbolo tranne che a Messina. Nel resto della Sicilia si è scelta la linea di proporre candidati “civici” all’interno di liste di partito. Anche se, alla conferenza stampa, si è notata l’assenza di un ospite d’eccezione: Cateno De Luca.
Sud Chiama Nord: lista solo a Messina, nelle altre province candidati in altre liste
Fatta eccezione per il capoluogo peloritano, Sud Chiama Nord scenderà in campo con candidature “civiche”. A Palermo, il partito ha deciso di sostenere Giovanni Di Gangi, consigliere comunale di Alimena, inseritosi all’interno di Forza Italia. A Catania invece, Sud Chiama Nord sceglie Fratelli d’Italia, candidando Alfio Barbagallo (consigliere comunale di Zafferana Etnea). A Enna invece ci sarà Salvatore Marino, consigliere comunale di Piazza Armerina il quale si muoverà a sostegno del candidato alla presidenza Rosario Colianni (centrodestra). Appoggio esterno a Giuseppe Pendolino (FI-MpA-Centrosinistra) in provincia di Agrigento, attraverso la figura di Vincenzo Costa. Su Trapani, il gruppo di Sud Chiama Nord schiererà Giovanni Iacono a sostegno di Salvatore Quinci, candidato del centrosinistra. Mentre a Siracusa ci sarà Matteo Melfi, in appoggio al profilo di Michelangelo Giansiracusa.
De Luca assente alla presentazione dei candidati
Una presentazione, quella tenuta a Palazzo dei Normanni, in cui c’era un grande assente. Ovvero Cateno De Luca. “E’ in pausa di riflessione politica – ha dichiarato ieri Danilo Lo Giudice -. Si è preso una pausa di riflessione dalla vita politica per dedicarsi al centro studi “TiAmo Sicilia””. Un nuovo soggetto con il quale Cateno De Luca auspica di trovare un nuovo modo di fare proposte e di affrontare i grandi temi irrisolti nell’Isola. Tutto attraverso una strategia diverse rispetto al passato. Da “Scateno” alla pacatezza che richiede l’intermediazione politica.
Contatti con Fratelli d’Italia?
A proposito di interlocuzioni politiche, non è un mistero che, nell’ultimo periodo, il sindaco di Taormina abbia avviato delle pubbliche relazioni ispirate alla reciproca collaborazione con il presidente della Regione Renato Schifani. Ma il governatore non sarebbe il solo soggetto politico con cui De Luca starebbe parlando. Alcune ricostruzioni parlano di contatti avvenuti con il gruppo di Fratelli d’Italia. Un dibattito che sarebbe avvenuto sia in terra di Trinacria che dalle parti di Roma. L’obiettivo sarebbe stato quello di trovare un ombrello nazionale in vista dei prossimi appuntamenti elettorali del 2027, Regionali e Nazionali su tutti. Da ambienti di Sud Chiama Nord, si preferisce non commentare la notizia. “Sono ricostruzioni giornalistiche“, ha spiegato lo staff del deputato regionale. Anche se una smentita ufficiale da Sud Chiama Nord non è arrivata.
A dare la propria visione sulla vicenda invece è il commissario regionale di Fratelli d’Italia Luca Sbardella. L’esponente nazionale del partito di Giorgia Meloni smentisce un approdo dell’ex sindaco di Messina a FdI, anche se conferma l’esistenza di un dialogo in essere per allargare la coalizione. “Cateno De Luca sta dialogando con diversi partiti del centrodestra. Utilizzare il termine approda in Fratelli d’Italia mi sembra esagerato. Lui ha un suo movimento. Non credo voglia perdere la sua identità. Può avere un’interlocuzione con noi, così come l’ha con Forza Italia. Noi siamo sempre disposti ad allargare il centrodestra. Ovviamente, bisogna trovare una convergenza su tematiche e valori“.
Persi cinque deputati: La Vardera con l’asse PD, M5S e AVS
Un doppio binario con il quale l’ex sindaco di Messina prova a rilanciare un progetto politico che, negli ultimi due anni e mezzo, ha perso ben cinque deputati a Sala d’Ercole. Si tratta dell’attuale capogruppo della Lega Salvo Geraci, Alessandro De Leo (ora a Forza Italia), Ludovico Balsamo (ora all’MpA), Salvatore Giuffrida (al cui posto è subentrato Orazio Primavera) ed Ismaele La Vardera (Gruppo Misto).
Quest’ultimo, in particolare, ha deciso di perseguire la linea d’opposizione all’attuale Governo regionale, fondando Controcorrente. Soggetto politico che, in queste elezioni provinciali, ha contribuito a creare “L’Alternativa“. Lista civica in cui si sono inseriti gli esponenti di M5S ed AVS e che avviato un percorso di dialogo anche con il Partito Democratico. Un progetto decollato in otto province su nove. Ciò fatta eccezione per Agrigento, dove PD e M5S hanno deciso di dare appoggio esterno al candidato di Forza Italia e da Grande Sicilia Giuseppe Pendolino, attuale sindaco di Aragona. Profilo alternativo a quello di Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro e candidato del resto del centrodestra.
“Invitiamo il Pd e il M5S a fare un passo indietro rispetto al sostegno a candidati come quello di Agrigento e a fare tesoro di quanto sta accadendo in vista dei futuri importantissimi appuntamenti elettorali in Sicilia“, ha sostenuto il gruppo di Controcorrente. Un appello che fa il paio con quello fatto dal segretario regionale del PD Anthony Barbagallo. Difficilmente però si registrerà una marcia indietro. Fatto che sottolinea, ancora una volta, come le elezioni provinciali abbiano spaccato entrambe le coalizioni in diverse aree della Sicilia.