Il grande cinema europeo torna protagonista a Taormina: Luc Besson, Emir Kusturica e Terry Gilliam hanno ricevuto ieri sera il Nations Award alla carriera nella suggestiva cornice del Teatro Antico. Besson, premiato dall’assessora regionale al Turismo Elvira Amata, torna nella Perla dello Jonio dopo circa 40 anni dal celebre film che giró qui: “Le grand bleu è ancora qui – ha detto – è strano, sembra che sia stato qui pochi anni fa, il profumo, le persone, è tutto perfetto”. E sui prossimi impegni non si sbilancia: “Come chiedere ad un cuoco in cucina cosa sta cucinando”. Sull’intelligenza artificiale applicata al cinema: “È come quando arrivò il colore, un nuovo strumento, dobbiamo usarlo noi in modo interessante”.
A premiare Kusturica la sottosegretaria ai Rapporti col Parlamento Matilde Siracusano. Per l’artista tornare in Italia significa pensare ad illustri colleghi: “Sono nella terra di De Sica, Fellini e ora Sorrentino, Garrone, Veronesi, auguro lunga vita al cinema italiano”. Ma è più scettico su quello europeo: “Non credo esista un cinema propriamente europeo, quando qualcuno vuole insultarti, ti dice di essere un regista europeo; quindi meglio andare in nazione in nazione. Ci sono molte persone che stanno facendo grandi film. Direi molto più italiani che europei. Amo molto anche Adriano Celentano”.
Gilliam, premiato dal sindaco taorminese Cateno De Luca, ha ricordato di essere stato qui circa mezzo secolo fa per il suo primo film: “Sono diventati tutti più vecchi, io in particolare – ironizza – non vedo troppo cambiamento. È sempre bellissimo, i premi in realtà non mi interessano molto, ma mi danno accesso a posti belli come questo”. E sui prossimi progetti anticipa: “Voglio fare un film apocalittico, però sono sono tutti molto indaffarati in Israele, in Iran… questo è il problema”. Promuove le piattaforme per il cinema, ma “l’esperienza dentro le sale, con molte persone, è un’altra cosa, ti senti piccolo rispetto al grande schermo; ricordo persone nella metro a Londra che guardavano Star Wars sull’iPhone. I film sono specchio della società ma molte volte i film imitano la società; al momento non sto vedendo troppi film interessanti, vorrei essere maggiormente sorpreso”.
Ad organizzare l’evento, che ha avuto come madrina l’attrice e modella rumena Madalina Ghenea, il presidente Michel Curatolo e il direttore artistico Marco Fallanca, che hanno deciso di premiare anche il maestro della commedia italiana Enrico Vanzina, le attrici Elisabetta Pellini, la turca Hande Soral, tra i volti della serie di successo “Terra Amara” e Celeste Dalla Porta, protagonista dell’ultimo film di Paolo Sorrentino “Partenope”, il comico Uccio De Santis e l’imprenditore Andrea De Mozzi, direttore direttore generale 4PeopleHolding.
A consegnare le sculture dei Nations Award, che rappresentano una maschera mitologica realizzata in argento dal maestro Michele Affidato, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, il prefetto Filippo Romano, la parlamentare Ersilia Saverino, il direttore generale del Comune di Messina Salvo Puccio.
Riconoscimento speciale a Massimo Pica Ciamarra, premiato da Anna Carulli, consigliere Ordine Architetti di Messina: il noto architetto è stato tra gli ospiti del salotto sulla sostenibilità Thinkingreen, che ogni anno riunisce rappresentanti istituzionali e illustri relatori per un confronto a più voci sul futuro dell’economia green.
Ad arricchire il Gala della XIX edizione del Premio delle Nazioni, presentato da Barbara Tabita e Andrea Morandi, la musica del cantautore Luca Madonia e l’omaggio al compositore Ennio Morricone con la giovane orchestra sicula, diretta dal maestro Raimondo Capizzi e il coro vocale ensemble del maestro Paolo Li Rosi. Infine una cena nel ristorante Da Nino a Letojanni per un momento conviviale tra gli ospiti.