A causa delle incertezze sulla possibile permanenza all’interno del Padiglione 3 della Fiera del Mediterraneo, il mercato di Emmaus Palermo è a rischio chiusura. Il mercato dell’usato permette il sostentamento di una comunità di senzatetto, grazie alla vendita di oggetti e mobili che arrivano da varie donazioni ed è attivo in città da circa due anni.
Le comunità di Emmaus in tutto il mondo sono circa quattrocento. Il padiglione dove si trova il mercato di Emmaus a Palermo va ristrutturato e messo in sicurezza ma c’è anche un altro problema: i padiglioni della Fiera del Mediterraneo sono destinati alle attività produttive, Emmaus non ha scopo di lucro e quindi sussiste un problema burocratico. L’associazione Emmaus ha più volte annunciato che si accollerebbe i lavori di adeguamento e messa in sicurezza a spese proprie ma il problema non sembra essere la ristrutturazione bensì un cavillo burocratico e ancora non si è trovata una soluzione definitiva.
Oggi ci sarà un incontro tra Emmaus e l’amministrazione cittadina per trovare una soluzione. Parteciperanno il presidente di Emmaus nazionale e internazionale, l’assessore alle attività sociali del comune di Palermo Agnese Ciulla e il sindaco Orlando.
“Vorremmo riuscire a dialogare con la cittadinanza e con l’amministrazione, – dice Nicola Teresi, uno dei fondatori di Emmaus Palermo – Vogliamo capire se c’è un interesse reale da parte delle istituzioni e della cittadinanza. Capire se interessa avere Emmaus alla Fiera oppure no, noi abbiamo bisogno di uno spazio grande. Abbiamo un rapporto discontinuo con le istituzioni arrivano risposte altalenanti, perché se non può essere Palermo la comunità si trasferisce da qualche altra parte. C’è la paura che ci tolgano da lì perché possono starci solo le attività produttive e noi siamo un’associazione no profit. Se ci dicono che possiamo rimanere li anche con la nostra associazione che si basa su un principio di economia circolare e ci dicono che possiamo rimanere allora la fiera è di tutti“.
“Alla comunità di Emmaus abbiamo già assegnato un bene confiscato – spiega l’assessore Ciulla – ma per loro non è abbastanza grande per spostare il mercato. Stiamo cercando di trovare una strada possibile, è una problematica nuova e stiamo studiando una procedura possibile che coniughi un nuovo modo di stare in un luogo dove sono previste solo attività produttive, una nuova forma di accordo tra amministrazione e privati. La comunità ha un impatto positivo sulla città e sulla povertà e vogliamo salvaguardare questa esperienza a Palermo non quel padiglione. È una situazione complicatissima, se ci sarà un protocollo d’intesa, un accordo, ancora non lo so. Oggi pomeriggio parteciperò all’incontro per per avere una posizione più chiara sulla faccenda“.