Il governo prepara il primo provvedimento del 2021 con nuove limitazioni e una stretta in particolare sulla movida, arrivata dopo gli ultimi episodi di assembramenti e feste illegali, vietando l’asporto dai bar a partire dalle 18 ed estendendo il divieto di spostamento tra regioni anche nelle zone gialle, cosi’ come avvenuto dalle feste di Natale ad oggi. Ma sul tavolo c’e’ anche la possibilita’ di istituire una zona bianca, seppur difficile da raggiungere (servirebbe un Rt sotto 0.5), in cui poter riaprire tutto senza limitazioni e la possibilita’ di riaprire i musei, ma soltanto nelle Regioni gialle.
Sono le ipotesi trapelate al termine della riunione del premier Giuseppe Conte con i capi delegazione e che saranno presentate domani alle Regioni nel vertice con il ministro Francesco Boccia.
L’ipotesi della conferma del divieto di spostamento tra Regioni e’ stata ribadita in serata anche dal ministro della Salute, Roberto Speranza. All’incontro di domani i governatori hanno gia’ annunciato di volersi opporre a quella che sembra molto piu’ di un’ipotesi, e cioe’ alla possibilita’ di far scattare automaticamente la zona rossa nel caso si superasse il limite dei 250 contagiati per 100 mila abitanti.
Una raccomandazione, perorata dagli scienziati, che pero’ potra’ vedere la luce solo dopo il confronto di domani e solo dopo il passaggio in parlamento del ministro della Salute, Roberto Speranza, in programma il 13 gennaio.
“Quel limite non l’ha chiesto nessuna regione – tuona il presidente dei governatori, Stefano Bonaccini – e, se volete la mia impressione, non entrera’ fra quelli utilizzati per decidere la colorazione o lo spostamento delle Regioni“.
L’intenzione di Palazzo Chigi sarebbe quella di seguire le raccomandazioni di Istituto Superiore di Sanita’ e Comitato Tecnico Scientifico per varare il nuovo provvedimento che entrera’ in vigore il 16 gennaio: se l’incidenza settimanale dei casi supera i 250 casi ogni centomila abitanti, la Regione e’ automaticamente in zona rossa. Un’ipotesi che, con i dati attuali, metterebbe il Veneto in zona rossa (con i suoi 453,31 casi) e l’Emilia-Romagna di poco fuori (242,44 casi).
Dati comunque suscettibili ad altri cambiamenti nel corso dei giorni. Il governo cerchera’ di trovare un’intesa, ma appare chiara la volonta’ di stringere le maglie anche, e soprattutto, per evitare la temuta terza ondata e contenere i contagi che, oggi, hanno registrato oltre 18 mila nuovi casi e 361 vittime, con un incremento del tasso di positivita’ salito al 13,3%. Per questo nel nuovo Dpcm non dovrebbe cambiare la norma che prevede la possibilita’ una sola volta al giorno e per un massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni) di andare a trovare amici o parenti.
Nel provvedimento, oltre alla scuola, entrera’ molto probabilmente anche la proroga della chiusura degli impianti da sci, che al momento dovrebbero riaprire il 18 gennaio. L’unica cosa certa al momento e’ che il nuovo provvedimento – al quale sara’ affiancato un Dl per estendere il divieto di spostamento tra le regioni – continuera’ a prevedere le zone colorate e il coprifuoco dalle 22 alle 5 del mattino.
Smentita invece la possibilita’ di istituire i weekend arancioni: le giornate di sabato e domenica, dunque, avranno le stesse limitazioni delle zone di appartenenza. Resteranno ancora chiuse palestre e piscine, cosi’ come teatri e cinema.
Intanto da domani, quando riapriranno le scuole superiori in sole tre regioni (Valle d’Aosta, Toscana e Abruzzo), quasi tutta Italia tornera’ in zona gialla, eccezion fatta per Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto che resteranno in arancione. Per tutti, pero’, varra’ il divieto di spostamento tra regioni, salvo che per esigenze lavorative, motivi di salute o rientro nelle proprie abitazioni, domicili o residenze.
Gli ultimi cinque giorni prima del nuovo Dpcm e dei nuovi dati del monitoraggio che potrebbero rivedere dunque colori, divieti e limitazioni.