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Il Palermo calcio compie 119 anni, storia fra mito e leggenda

venerdì 1 Novembre 2019
Palermo calcio

Il Palermo calcio compie oggi centodiciannove anni.

Una storia che parte il 1 novembre 1900, quando Ignazio Majo Pagano fondò il club cittadino con la prima storica denominazione “Anglo-Palermitan Athletic and Foot-Ball Club”.

I colori sociali della società palermitana sono oggi il rosa e il nero, ma non lo sono sempre stati. La nota curiosa infatti è che i primi colori del club siciliano furono il rosso e il blu (la cosa è paradossale visto che rappresentano l’attuale cromia del Calcio Catania).

C’è chi associa il cambio di colori sociali ad un leggendario episodio avvenuto nelle lavanderie cittadine dove, a causa di un errato lavaggio, le maglie cambiarono colore e diventarono di quello che tutti conosciamo oggi. In realtà, il rosanero entra nella storia del Palermo nel 1905, quando l’allora consigliere palermitano Giosuè Airoldi propose una modifica dei colori sociali del club alla famiglia Whitaker, allora proprietaria della squadra, con una frase contenuta in una lettera che oggi è storia: “rosa e nero, come il dolce e l’amaro“. Nel 1907 furono poi ufficialmente modificati i colori sociali della squadra in quelli attuali.

Se nel 1907 il Palermo trova i suoi colori rappresentativi, la società trova la sua casa nel 1932, quando fu inaugurato l’allora stadio Littorio, poi divenuto in seguito “La Favorita” ed infine oggi conosciuto come stadio Renzo Barbera, in onore del più amato presidente che la città abbia mai conosciuto. Lo stadio comunale fu progettato da Giovan Battista Santangelo nel 1931 e fu inaugurato un anno dopo in occasione della partita Palermo – Atalanta, terminata 5-1 in favore dei rosanero.

In precedenza il Palermo giocava al c.d. “Pantano”, un campo sito nei pressi dell’attuale Corte dei Conti in via Notarbartolo ed appartenente alla famiglia Whitaker, così soprannominato per la sua scarsa permeabilità all’acqua. Provate ad immaginare cosa significava giocare sotto la pioggia in quegli anni, con le vecchie tenute da gioco e con i palloni che pesavano una tonnellata.

Palermo calcio compleanno
Foto Fb “Alfo PA”

Ciò che invece contraddistingue da sempre la società di viale del Fante è la sua aquila, patrimonio cittadino e richiamo fin troppo evidente alla tradizione sveva.

Se questa è la storia di come è nata la società rosanero, lo sviluppo della sua vita calcistica vive di momenti belli e di alcuni molto bui, come ad esempio gli ultimi due fallimenti, quello del 1986 e quello più recente di quest’anno.

Una storia di luci ed ombre, contraddistinta da favole stupenda come le due Coppe italia di Serie C o la magnifica promozione conquistata quel 29 maggio 2004, evento che niente potrà cancellare dalla nostra memoria. Una storia vissuta fra le prime partite in Europa e l’amara finale di Coppa Italia di Roma, che ci ha visto sfiorare un traguardo storico.

Eppure la fiera aquila rosanero ha saputo sempre risorgere dalle proprie ceneri e dalle proprie delusioni. Ed è questo l’augurio che tutti noi rivolgiamo all’attuale dirigenza rosanero, per ritornare ai fasti del passato e provare ad uscire dalla buia cantina del calcio in cui siamo stati cacciati.

Oggi il presente parla di un club che sta pian piano rinascendo, guidato sotto l’egida sapiente di Dario Mirri e Tony Di Piazza. Il primo è il nipote di Renzo Barbera e rappresenta il legame con la storia e con la tradizione del club, mentre il secondo identifica l’idea di un imprenditore tifoso ma con la testa sulle spalle.

Insomma, auguri aquilotto rosanero, con la speranza che, un giorno, tornerai a volare nei cieli che ti competono di più, quelli della Serie A.

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