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La ventesima giornata

Il Palermo chiude in nero il 2024, 2-1 contro il Cittadella: a gennaio sarà tutto da rifare 

domenica 29 Dicembre 2024

Non si spezza la maledizione nell’ostica terra del Tombolato. Il Palermo manca ancora l’appuntamento con la continuità dopo la vittoria del boxing day contro il Bari e perde 2-1 contro il Cittadella, grazie alle reti di Vita e dell’ex Masciangelo. Il club di rosanero si dimostra ancora una volta incapace di decidere e invertire il proprio destino. A pesare sono anche le scelte tattiche: dall’undici titolare ai cambi, con Brunori e soprattutto Gomes capaci di cambiare volto alla sfida, già dai primi minuti del loro ingresso, donando maggiore dinamicità e ordine.

Le speranze di riaprire il campionato sono tutte riposte nel mercato di gennaio. E chissà che proprio l’anno nuovo non possa partire con una rivoluzione anche in panchina, dove ora la posizione di Dionisi appare più in bilico che mai. 

Le pesanti assenze costringono Dionisi ad affidarsi al 3-5-2, giocando così a specchio e intervenendo chirurgicamente con il turnover. Confermato il blocco Baniya-Nikolaou-Ceccaroni, qualche accorgimento è apportato in mezzo al campo, con Vasic, al posto di un Verre calante nelle ultime uscite, al fianco degli imprescindibili Ranocchia e Segre. Quinti di centrocampo Lund a sinistra e il recupero Pierozzi a destra, unica soluzione a Diakité, fermato da un trauma oculare. A dettare le scelte sull’undici titolare sono soprattutto i ko di Di Mariano e Di Francesco, ai box per una lesione al bicipite femorale destro. Le chiavi del reparto offensivo sono così affidate al tandem Insigne-Le Douaron. 

Primi dieci minuti di fragilità e studio per il club di viale del Fante, che fatica a prendere le giuste misure del campo. L’intensità dei veneti prende il sopravvento sui rosa già in avvio, autori di errori nella fase di costruzione dal basso e nelle seconde palle. La formazione di Dal Canto ha la meglio sulla maggior parte dei duelli e sfrutta le iniziali difficoltà dei siciliani nel coprire gli spazi e legare i reparti, riuscendo così a pungere la retroguardia ospite soprattutto con gli esterni Masciangelo e D’Alessio.  

Le chance migliori arrivano tutte da calci piazzati. Al decimo è Vita a chiamare l’attenzione di Desplanches con una forte punizione terminata di poco alta sopra la traversa. Pochi secondi dopo risponde Insigne con un tiro al volo, dopo la ribattuta delle maglie granate dagli sviluppi di un corner. Proprio il numero 11 è tra i più propositivi, nonostante non riesca a dimostrarsi un ottimo compagno di reparto per Le Douaron, solo in fase di pressing. Dal doppio volto anche la prova di Vasic. Cogliere l’eredità di Verre non è una sfida semplice e il serbo fatica a cucire e legare i reparti. Le occasioni migliori però passano dai piedi del classe 2002.

Dalla mezz’ora in poi il Palermo imbastisce e costruisce più dei padroni di casa, prima, sempre da angolo, con l’elevazione e l’incornata di Vasic. Poi l’ex Padova ci riprova incrociando, imboccato dalla sponda di Le Douaron, ma una deviazione salva Kastrati. Nel momento di forma migliore, Vita spezza le gambe agli uomini di Dionisi. Alla prima occasione utile D’Alessio supera Ceccaroni e serve il numero 16, dimenticato in marcatura da Baniya e bravo a imbucare Desplanches, mal posizionato tra i pali. Alla soglia del quarantacinquesimo i padroni di casa riscrivono il tabellino: 1-0.

Al rientro dagli spogliatoi il tecnico toscano rinfresca la manovra rosanero, scommettendo su una maggiore profondità con l’ingresso di Brunori per Insigne. La scelta premia e i primi risultati sono tangibili in campo. Al cinquantacinquesimo il capitano e Lund si guadagnano e acciuffano il pareggio. La verticalizzazione del bomber italo-brasiliano per l’americano, atterrato da D’Alessio vale la punizione dal limite dell’area. Alla battuta il numero 9 sfodera una sassata imprendibile per Kastrati. La sfera si stampa però sul palo e rimbalza ai piedi dell’esterno sinistro, che a due passi dalla linea di porta si libera anche dell’ultimo ostacolo Carissoni e timbra l’1-1. 

I ritmi calano e le buone impressioni dei primi minuti svaniscono, con la stanchezza che la fa da padrona e i veneti più intenti a gestire il risultato. Al settantatreesimo seconda rotazione di cambi: fuori Pierozzi e Vasic, dentro Buttaro e Gomes. Scelte che cambiano la disposizione dell’undici in campo, alzando inevitabilmente la posizione di Ranocchia. A spezzare la monotonia ci pensa ancora Brunori con un’insidiosa conclusione dalla distanza respinta da Kastrati.

L’ingresso di Gomes dona ordine a centrocampo e maggiore dinamicità alla compagine rosanero. Altra spinta arriva all’ottantesimo con la sostituzione di Ranocchia per Verre. Tre minuti più tardi l’ex Manchester City taglia l’area veneta per l’inserimento sul secondo palo di Ceccaroni in scivolata, ma a porta vuota il pallone termina altissimo sopra la traversa. Ultimo cambio alla soglia del novantesimo: fuori Le Douaron, dentro Henry.

In avvio recupero, quando tutto sembra scritto per un arrembante finale rosanero, Masciangelo ha la meglio sulla marcatura di Buttaro, inquadra lo specchio della porta e riporta il Cittadella in vantaggio: 2-1 al Tombolato.

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