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“La tutela si fa conoscendo le cose, non blindandole“. Ripeteva spesso questa frase Sebastiano Tusa, assessore ai Beni Culturali scomparso tragicamente lo scorso marzo in un incidente aereo. E, come accade per le persone che lavorano con dedizione e passione, Tusa ha lasciato un’eredità di progetti messi in campo che continuano a crescere e dare contributi importanti anche dopo la sua scomparsa.
Grazie all’impegno e alla solerzia della moglie, la dottoressa Patrizia Li Vigni, e dei suoi collaboratori più stretti, è stato possibile pubblicare il libro “Il Sito della Battaglia delle Egadi alla fine della Prima Guerra Punica“, scritto a quattro mani con Jeffrey G. Royal, che Tusa aveva lasciato in un hard disk alla moglie prima dell’ultimo viaggio.
“Era un gesto che faceva sempre prima di partire – ci dice la Li Vigni – Affidava a me tutto il lavoro che metteva da parte nel caso gli succedesse qualcosa. L’ultima volta è stato così e ho sentito forte la spinta di portare a termine questo progetto, a cui teneva tantissimo“.
La presentazione del volume, che contiene tutte le intuizioni di Tusa poi confermate dalle investigazioni subacquee sul sito dove si svolse la Battaglia delle Egadi del 10 marzo del 241 a.C., svoltasi all’Ars, moderata dal giornalista Ludovico Gippetto, ha visto come relatori: Adriana Fresina, della Sovrintendenza del Mare; William Murray (Egadi Project); Mario Arena e Francesco Spaggiari della Global Underwater Explorers. E interventi anche di Justin Leedwangler, della Stanford University, su Il relitto di Marzamemi; Alessia Mistretta e Lorenz E. Baumer dell’Université de Genève, sul relitto di Gela; e Massimo Capulli dell’Università di Udine, sul relitto delle colonne di Kamarina.
Il volume, stampato in inglese in 150 copie, progetto dal respiro internazionale, è stato presentato anche in un giorno speciale: il 2 agosto infatti ricorre il compleanno del compianto Tusa. “Volevamo fargli questo dono proprio nel giorno del suo compelanno, ma in realtà è un dono che lui ha fatto a noi“.