Un libro che va oltre lo sport e che ha l’obiettivo di integrare e unire attraverso il Taekwondo che da sempre tende ad educare i propri allievi trasmettendo sani principi e nobili valori.
É con questo spirito che i due palermitani hanno deciso di scrivere un libro sulla storia di Moussa, un ragazzo arrivato in Italia con il barcone e che grazie alla disciplina olimpica è riuscito a trovare la sua libertà.
“Combattere – Una storia di libertà e integrazione attraverso il Taekwondo”, infatti sarà oggetto di una presentazione dalle linee istituzionali grazie alla presenza del presidente della Fita (Federazione Italiana Taekwondo), Angelo Cito, al deputato regionale e scrittore l’onorevole Ismaele La Vardera – che ha promosso l’evento – ed al coordinatore del corso in Scienze Motorie dell’Università di Palermo, Antonino Bianco.
“Amo lo sport – dice l’ex iena Ismaele La Vardera – e se poi questo riesce anche a raccontare una storia così bella, non posso che essere felice di promuoverla. Da sempre credo che ognuno di noi deve tendere la mano al prossimo ed è quello che hanno deciso di raccontare Matteo e Federico, due esperti di Taekwondo che hanno teso la mano a Moussa. ‘Combattere’ potrebbe indicare che ci sia un vincitore, ma in questo caso a vincere è stata la vita”.
Ed alla presentazione di venerdì, 21 aprile – che inizierà alle 10 – all’interno di Sala Piersanti Mattarella all’Ars (Sala gialla), interverrà anche il presidente del Cus Palermo – il centro sportivo universitario – Giovanni Randisi che da sempre apre le porte della struttura universitaria a questo tipo di iniziative, e ci sarà anche la mostra fotografica curata dal fotografo Francesco Bellina “Taekwondo in Niger”.
“Un libro emozionante – spiega Matteo Barcellona, uno dei due autori – che non ho potuto fare a meno di scrivere. Il Taekwondo mi ha insegnato che bisogna sempre guardare al prossimo attraverso principi di lealtà, legalità e solidarietà. Ringrazio il presidente Angelo Cito per essermi qui accanto, l’onorevole La Vardera per la sua disponibilità ed il professore Bianco per l’impegno nel divulgare il messaggio del nostro libro”.
Infatti anche l’Università degli Studi di Palermo ha deciso di patrocinato gratuitamente l’evento.