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Una struttura rinnovata

Inaugurato il nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca (AG). Faraoni: “Un luogo in cui confluiscono i bisogni delle persone”

venerdì 7 Marzo 2025
Daniela Faraoni, assessore regionale alla Salute
Daniela Faraoni

Un’area di 500 metri quadrati con annessa “camera calda” per le ambulanze in arrivo, quattordici posti letto di “osservazione breve”, sistemi di interconnessione smart con tutte le unità operative per lo scambio di referti ed analisi e perfino una app per informare i parenti dei pazienti su visite ed esami in corso o da effettuare: sono alcune delle novità più importanti del nuovo pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca (AG), struttura inaugurata nel pomeriggio dopo un intervento a singhiozzo, durato tre anni e mezzo, su un appalto assegnato addirittura nel 2019.

Ospedale di Sciacca

Un milione e mezzo di euro l’investimento speso dall’Asp di Agrigento. A tagliare il nastro della nuova struttura oggi è stata l’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni.

“È significativa la presenza dell’ospedale di Sciacca nella rete ospedaliera della Regione. Questo nuovo pronto soccorso dimostra che siamo di fronte ad un’organizzazione che funziona a pieno regime, che sicuramente può dare di più ma questa mi pare che sia già in posizione di ottimo funzionamento. Un pronto soccorso è sempre un momento di particolare interesse per la collettività e di particolare impegno per l’organizzazione che eroga servizi sanitari. Non è un luogo qualunque ma un luogo in cui confluiscono i bisogni delle persone”, dichiara l’assessore Faraoni.

Sempre oggi all’ospedale di Sciacca sono entrate in funzione anche una nuova Tac, una risonanza magnetica e la radiologia digitale.

“Per questo pronto soccorsodice il primario Ignazio Galiziail fabbisogno di risorse umane, da protocollo, sarebbe di 21 medici. Purtroppo siamo solo 12, ma facciamo e faremo tutto il necessario per limitare i disagi degli utenti”.

In attesa della nuova rete ospedaliera, il direttore generale dell’Asp Giuseppe Capodieci ha annunciato l’assunzione di 4 neurologi per attivare la “Stroke unit” per la cura tempestiva dell’ictus cerebrale. Unità operativa mai entrata in funzione per mancanza di personale, e questo malgrado il “Giovanni Paolo II” sia, dal 2019, un ospedale Dea di primo livello.

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