“Ho ascoltato con profondo disappunto e delusione le poche parole pronunciate sugli incendi dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ieri a Palermo dove ha riunito il Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza. Il ministro si è limitato a dire che “non ci sono evidenze di una regia occulta che lega i roghi scoppiati in varie regioni”, che “occorre una cultura volta a preservare l’ambiente e il territorio” e che “le pene per i criminali incendiari vanno dai 3 ai 7 anni di carcere”. E nient’altro. Non dobbiamo sottovalutare il disastro che si è generato in queste settimane in molte regioni del Sud e in particolare in Sicilia e a non si possono liquidare gli enormi problemi con quattro parole di circostanza. Invito il ministro a visitare personalmente le aree incenerite dai roghi, ad ascoltare il grido di dolore di cittadini e imprenditori che hanno visto andare in fumo i sacrifici di una vita e a proporre soluzioni e interventi di ben altra portata e spessore”, così Nino Minardo della Lega in merito all’emergenza incendi in Sicilia.
“In Parlamento stiamo lavorando per una proposta di legge che preveda un autentico e duro inasprimento delle pene ai criminali incendiari mentre il gruppo della Lega Sicilia all’ARS sta preparando una proposta per un piano di rimboschimento delle aree distrutte e di ristoro a chi ha subito danni. Quello che sta accadendo questa estate in Sicilia sul fronte degli incendi nelle aree boschive, rurali e addirittura nelle periferie di molte città è anomalo, straordinario e sconvolgente. La flora e la fauna sono state duramente colpite, i cittadini sono straziati dalle immagini viste, chi ha lavorato in maniera stoica per spegnere le fiamme è stremato. La Sicilia esige un atteggiamento diverso da quello mostrato ieri ed esige una mole e una qualità straordinarie di interventi e investimenti per la prevenzione e la repressione”, conclude Minardo.