Condividi
La dichiarazione

Incendio aeroporto Catania, Rosano (Noi albergatori Siracusa): “Una Sicilia di cartapesta”

giovedì 27 Luglio 2023

“Doveva essere, e chissà se lo sarà ancora, un anno record per il turismo siciliano ed è bastato l’incendio all’aeroporto di Catania per rimettere tutto in discussione e fare emergere tutta la fragilità della nostra Isola, pretestuosa di divenire prestigiosa e attrattiva meta turistica. È ancora presto per catalogare la rovinosa immagine negativa e la disastrosa reputazione che la Sicilia sta veicolando a livello internazionale a causa dei numerosi disagi sofferti dai viaggiatori per non aver saputo affrontare con la dovuta urgenza l’emergenza incendio, offrendo ai viaggiatori ammassati in ogni dove una raffigurazione da terzo mondo”.

Queste le parole di Giuseppe Rosano, presidente Noi albergatori Siracusa.

“Disagi patiti anche dai siciliani ma, come sempre avviene in questi contesti, noi isolani con innato istinto, dopo esserci lagnati sottovoce, siamo pronti a sottometterci e a rassegnarci a qualsiasi evenienza. Anzi facciamo festa, dando vita, nell’area dell’aeroporto di Comiso, all’esibizione delle Frecce tricolori. Proprio in quell’aeroporto che, in codesta occasione, sarebbe stato di grande utilità per affrontare la crisi e che invece non sappiamo, a tutt’oggi, se identificarlo come un vero scalo oppure per quello che è: meta di diportisti.  A Comiso, in questi giorni, sono venute a galla le carenze gestionali affidate alla Sac, gestore dell’aeroporto di Catania che, tenendolo sotto scopa, non ha nessun interesse a incrementare decolli e atterraggi per le diverse destinazioni italiane e internazionali”.

“L’aspetto strabiliante è la totale assenza di comunicazione e l’incapacità di soluzioni che si sarebbero dovute assumere con rapidità. E invece sono stati proposti sconcertanti rimedi, quali gli scali di Palermo (a tempo determinato) e Trapani, su cui il Governo regionale ha messo a disposizione (insufficienti) pullman e treni (pensa, pensa, gratuiti), senza considerare che, in treno, per raggiungere Catania ci voglio da 10/11 ore e in pullman 4/5 ore: un’insalata di maldestri antidoti. Latitanti gli assessore regionale al Turismo e alle Infrastrutture e Mobilità che avrebbero dovuto scendere in campo – da subito – per fronteggiare la situazione di caos nel disastrato aeroporto di Catania per garantire adeguata assistenza ai numerosi viaggiatori furiosi per la cattiva gestione degli arrivi e partenze. Sarebbe bastato istituire prontamente un desk informazioni sul calvario dei voli in arrivo e in partenza”, ha continuato.

“In queste situazioni carsiche che affiorano sistematicamente in Sicilia, ancora non è dato sapere quando lo scalo di Catania riprenderà la piena attività. L’unica certezza, al momento, sono le numerose cancellazioni di prenotazioni che albergatori, assieme al comparto turistico siciliano, stanno subendo, registrando una notevole perdita di ricavi per i mancati arrivi dei viaggiatori. Tanto che si sta già pensando a un’istanza di risarcimento dei danni provocati.

Un’altra certezza è che la nostra Sicilia a livello di infrastrutture ferroviarie, stradali e autostradali è ancora all’età della pietra e nessuna speranza all’orizzonte potrà far mutare l’attuale andazzo.

L’avventatezza scivolata dalla bocca del ministro Musumeci, ex governatore della Sicilia, il quale propone di deliberare una regia unica per la gestione degli aeroporti siciliani, è una vera follia. Una proposta tutta dal sapore “politico”. Sarebbe utile ricordare a Musumeci che la giusta soluzione è quella di mettere in concorrenza gli aeroporti siciliani al fine di sfidarsi per accaparrarsi il meglio del transito aereo da e per la Sicilia e non certamente distinguersi nell’appiattimento per come proposto. L’alternativa? Data la persistente incapacità dimostrata, vendere a privati la gestione di tutti gli aeroporti siciliani. Solo così, come avvenuto con successo a Napoli Capodichino, gestito da una società inglese che ha stravolto in positivo la gestione aeroportuale, si potranno soddisfare aspettative ed esigenze dei viaggiatori. Ma questa gestione non piacerà di sicuro ai politici nostrani, i quali non avrebbero più la possibilità di inzuppare la brioche dentro al cappuccino”, ha concluso.

 

Questo articolo fa parte delle categorie:
Condividi
ilSiciliaNews24

Francesco Zavatteri: “Chi spaccia il crack vende morte ai ragazzi” CLICCA PER IL VIDEO

Seconda parte dell’intervista de ilSicilia.it a Francesco Zavatteri, padre di Giulio, giovane artista palermitano, ucciso da un’overdose di crack all’età di 19 anni il 15 settembre 2022. L’importanza delle strutture nei quartieri delle città, le proposte dal basso e le iniziative legislative sul tema della tossicodipendenza.

BarSicilia

Bar Sicilia, Tamajo e la ex Blutec: “Non è più il momento di fare speculazioni, garantiremo i livelli occupazionali”

Intervistato da Maurizio Scaglione e Giuseppe Bianca, uno degli uomini di punta del governo Schifani in Sicilia, fa il punto sull’attuale quadro della situazione. Nei luoghi in cui ha vissuto la favola operosa dell’indotto del golfo di Termini Imerese Tamajo riavvolge il nastro della narrazione dell’ultimo anno e mezzo di lavoro

La Buona Salute

La Buona Salute 63° puntata: Ortopedia oncologica

La 63^ puntata de La Buona Salute è dedicata all’oncologia ortopedica. Abbiamo visitato l’Ospedale Giglio di Cefalù, oggi punto di riferimento nazionale

Oltre il Castello

Castelli di Sicilia: 19 ‘mini guide’ per la sfida del turismo di prossimità CLICCA PER IL VIDEO

Vi abbiamo accompagnato tra le stanze di 19 splendidi Castelli di Sicilia alla scoperta delle bellezze dei territori siciliani. Un viaggio indimenticabile attraverso la storia, la cultura, l’enogastronomia e l’economia locale, raccontata dai protagonisti di queste realtà straordinarie.