AGGIORNAMENTO 15.48 – Gli otto grillini iscritti dalla Procura di Palermo sul registro degli indagati sono Riccardo Nuti, Claudia Mannino, Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio, Giuseppe Ippolito , Stefano Paradiso, Samantha Busalacchi, Giovanni Scarpello. Secondo il codice del movimento guidato da Beppe Grillo, i deputati indagati dovrebbe avviare le procedure di auto-sospensione. Un primo passo in questo senso sarebbe stato compiuto da Claudia La Rocca e da Giorgio Ciaccio.
07.30 – Beppe Grillo un mese fa aveva scritto nel suo blog: “Chi sa parli”. Poi il silenzio assoluto, mentre le polemiche aumentavano di giorno in giorno e i pm della Procura di Palermo cominciavano a mettere insieme il puzzle grazie alla collaborazione di due attivisti e della deputata regionale del M5s, Claudia La Rocca. In quei giorni, dinanzi ai magistrati, i grillini ammettevano la ricopiatura delle firme utili alla presentazione della lista per le Amministrative 2012 fa per rimediare ad un errore di trascrizione. Inoltre, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, non si tratterebbe soltanto di una mera ricopiatura di firma. In alcuni casi, testimoni interrogati dai magistrati palermitani e dalla Digos, avrebbero disconosciuto del tutto la loro firma, che non sarebbe stata quindi soltanto “ricopiata”.
Ora il capo politico prova a forzare la mano con un post sul suo blog. Una reazione che fa seguito alle rivelazioni sulle informazioni ricevute da Palermo riguardo l’episodio delle presunte firme false, prima che la Procura sentisse i supertestimoni. Nel post Grillo ha invitato i pentastellati a sospendersi qualora dovessero ricevere un avviso di garanzia. Una scelta che dovrebbe tutelare il Movimento e gli iscritti. L’accelerazione coincide con alcune informazioni trapelate dalla Procura: da lunedì i magistrati convocheranno gli indagati.
Si parla di otto grillini ma potrebbero essere di più, tra di loro anche parlamentari nazionali. Nella denuncia raccolta da le Iene, l’attivista Vincenzo Pintagro aveva puntato il dito contro la deputata nazionale Claudia Mannino e Samantha Busalacchi, accusate di avere ricopiato le firme durante una febbrile riunione della sede di via Sampolo, allora quartier generale del M5s a Palermo. Al diktat di Grillo ha risposto in tempo reale Claudia La Rocca, che si è auto-sospesa. In realtà secondo quanto risulta a ilSicilia.it, la deputata aveva inviato una mail nei giorni scorsi allo staff di Grillo scrivendo di essere disposta ad auto-sospendersi e di attendere indicazioni. Ma da Milano non è arrivata alcuna risposta, con la deputata sempre più isolata dai vertici dopo la sua scelta di collaborare con i magistrati. L’hashtag che corre su twitter è #omertà”.
(AM)