Oltre ad Alberto Tinnirello, dirigente dell’assessorato regionale all’Energia finito oggi ai domiciliari nell’inchiesta che ha portato in carcere Paolo Arata, ex parlamentare di Forza Italia, il figlio e gli imprenditori trapanesi Vito e Manlio Nicastri, sono coinvolti nella vicenda una serie di pubblici ufficiali: si tratta di Giacomo Causarano, funzionario dell’assessorato al Territorio e Ambiente e del funzionario del Comune di Calatafimi Angelo Mistretta, accusati di corruzione per l’esercizio delle funzioni. Invece il presidente della Commissione Via (Valutazione d’impatto Ambientale) dell’assessorato Territorio e Ambiente Alberto Fonte risponde di abuso d’ufficio. Sono indagati anche Salvatore Pampalone dirigente regionale della Commissione Valutazione Impatto Ambientale e Vincenzo Palizzolo, capo di Gabinetto dell’assessorato regionale al Territorio. I tre funzionari rispondono di abuso d’ufficio. Avrebbero fornito informazioni sullo stato della pratica degli Arata e di Nicastri, socio occulto del professore, pendente in assessorato, suggerendo le scorciatoie per evitare le lungaggini del provvedimento burocratico della Valutazione di Impatto Ambientale. La Dia ha effettuato perquisizioni all’assessorato.
“Quanto gli abbiamo dato a Tinnarelli? (Tinnirello ndr)”, diceva Arata non sapendo di essere intercettato, definendo poi Causarano “un corrotto”.
Tinnirello avrebbe incassato una tangente, non quantificata dai pm, per dare gli informazioni sullo stato delle pratiche amministrative per la richiesta di autorizzazione integrata ambientale per la costruzione e l’esercizio degli impianti di bio-metano di Franconfonte e Calatafimi – Segesta della Solgesta s.r.l., di proprietà di Arata e Nicastri.
Causarano avrebbe avuto 11mila euro, mazzetta mascherata da pagamento di una prestazione professionale resa dal figlio, pure lui indagato. In cambio avrebbe passato informazioni sullo stato delle pratiche amministrative inerenti le istanze relative agli impianti di produzione di energia rinnovabile. Mistretta avrebbe ricevuto 115mila euro per rilasciare una autorizzazione alla costruzioni di impianti di produzione di energia alternativa riferibili alle società di Arata e Nicastri.
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