Come già annunciato ad inizio dicembre, oggi sono iniziati i lavori di recupero della Fornace Penna di c.da Pisciotto tra Marina di Modica e Sampieri. Tali interventi sono stati possibili grazie ad un apposito emendamento da oltre mezzo milione di euro firmato dal presidente della Commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate ed inserito nell’ultima variazione di bilancio approvata dall’Ars.
“Oggi è un giorno importante per tutti coloro che tengono a questo monumento aspettavano da anni – commenta Abbate – perché vanno a scongiurare quel pericolo crollo che avrebbe cancellato per sempre uno straordinario esempio di archeologia industriale che negli anni è diventato simbolo di un intero territorio. Già lo scorso 15 ottobre eravamo riusciti ad ottenere un primo finanziamento da 25 mila euro per interventi di somma urgenza onde scongiurare il crollo del terzo settore di finestre. La nuova vita della Fornace è possibile grazie al lavoro sinergico effettuato insieme alla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Ragusa e all‘Assessorato regionale ai Beni Culturali. I ringraziamenti in questi casi sono doverosi nei confronti dell’assessore Scarpinato, del Sovrintendente De Marco e dell’ingegnere La Rocca. Ognuna di queste figure ha compreso la necessità degli interventi ed ha lavorato per accelerare l’iter burocratico tant’è che oggi, in tempi record, è stato possibile aprire il cantiere”.
“La Città di Scicli, dopo anni di immobilismo, sta conoscendo una nuova primavera. Negli ultimi 10 giorni tra inizi lavori e gare d’appalto ben tre opere pubbliche attese dalla comunità per vari motivi sono finalmente in via di definizione. Ci riferiamo naturalmente alle opere per il dragaggio ed il completamento della zona pedonale del porticciolo di Donnalucata, dell’antico lavatoio di S.Maria la Nova e della Fornace Penna a Sampieri. E se oggi siamo qua, da cittadini sciclitani, a commentare l’importanza di queste tre opere, il merito è indubbiamente dell’Onorevole Ignazio Abbate che con i fatti sta dimostrando di avere a cuore comunità sciclitana”. A parlare sono gli esponenti della DC di Scicli nella persona del referente cittadino Antonio Calabrese, del Presidente del Consiglio Comunale Desirè Ficili e del VicePresidente del Consiglio Andrea Di Benedetto che hanno lavorato insieme al parlamentare regionale nella fase di individuazione delle opere e delle criticità che ognuna di essa si portava dietro a causa della sua non realizzazione.
“Siamo ben felici di aver contribuito, per quanto di nostra competenza, al completamento e al recupero di questi tre importanti simboli della nostra Scicli. A cominciare dall’opera economicamente più importante, ovvero porticciolo di Donnalucata le cui associazioni di residenti ed i pescatori reclamavano a gran voce un intervento risolutivo. Non si possono quantificare i danni subìti dall’economia della frazione a causa dell’insabbiamento e della conseguente chiusura dell’infrastruttura. E qui è doveroso rendere merito all’Amministrazione Comunale che ha attivato, attraverso gli uffici competenti, tutte le pratiche necessarie ad un rapido espletamento della gara d’appalto. C’è poi una straordinaria testimonianza di archeologia industriale, quale la Fornace Penna che sta a cuore a tutti noi. Oggi sono iniziati quei lavori che per tantissimi anni sono stati promessi ma mai realizzati dal politico di turno a caccia di consensi. Una volta messa in sicurezza essa diventerà, oltre che un monumento turistico dal panorama impagabile, anche un centro di aggregazione a disposizione del territorio. Un’altra testimonianza storica della Scicli che fu è il lavatorio di S.Maria la Nova, abbandonato all’incuria da anni. Diventato una discarica a cielo aperto, il sito tornerà a splendere come una volta quando le nostre nonne andavano a sciacquarvi i panni. L’intera area verrà riqualificata e diventerà un’altra perla da visitare per i turisti. E’ arrivato dunque il momento di dare i giusti meriti. Lo facciamo noi della DC, come è naturale che sia, ma lo dovrebbe fare ogni cittadino sciclitano dotato di onestà intellettuale a prescindere del colore politico. Perché quando si lavora per il bene del territorio non ci sono partiti o appartenenze. C’è solo da apprezzare e sottolineare i meriti”.