Palermo non è una città per lo sport e la tendenza non sembra voler cambiare anche con l’arrivo dell’anno nuovo. Nel 2025, infatti, un’altra realtà rischia di scomparire e questa volta stiamo parlando della palestra popolare Palermo, presso l’ex convento di San Basilio.
Punto di ritrovo e di incontro per il quartiere Olivella, e non solo, si tratta di un immobile di proprietà comunale, dapprima utilizzato come scuola e palestra e successivamente caduto in disuso. Nel 2011, dopo anni di abbandono successivi a interventi di messa in sicurezza dei solai, è stato riaperto da abitanti del quartiere, studenti, lavoratori e volontari. Da allora è occupato, nonostante le numerose interlocuzioni avvenute nel frattempo con i governi di città succedutisi negli anni, volti a regolarizzare la presenza dei numerosi e autogestiti progetti sociali al suo interno. Dal 2013 ospita la palestra popolare Palermo, associazioni sportiva dilettantistica che pratica principalmente box e powerlifting a livello agonistico, ma anche tante attività sociali per bambini e anziani.
Eventi, dibattiti, festival si aggiungono alle attività principali di palestra popolare, ambulatorio popolare, biblioteca di quartiere, officina musicale e artistica, rendendo così l’ex convento San Basilio un centro aggregativo e sociale per tutta la città. Da mesi ormai la battaglia va avanti, per non permettere che una simile realtà venga sgomberata e abbandonata al proprio triste e inesorabile destinato.
Ma che fine farà questo spazio?
A marzo 2025 partiranno i lavori per trasformare l’ex convento San Basilio nella “Casa delle culture”. L’idea nasce già con l’amministrazione Orlando, ma il progetto non riuscì mai a vedere la luce per la mancanza di finanziamenti. Ora, insieme ad altre sei aree del centro storico, verrà ristrutturata per diventare parte dell’itinerario turistico.
A raccontarci quanto sta accadendo è l’istruttrice e atleta della palestra popolare Palermo Verdiana Mineo, campionessa italiana di powerlifting per tre anni di fila e medaglia mondiale: “Lo spazio è stato inserito in un percorso di rigenerazione urbana in chiave turistica e rischia di venire privato nuovamente a chi vive nei quartieri limitrofi. Sta avvenendo un processo di espulsione sempre più aggressivo e il Comune piuttosto che interrogarsi anche sui processi di partecipazione con il territorio ha deciso di intervenire su questo spazio senza però confrontarsi con gli abitanti del territorio e noi associazioni, che svolgiamo un ruolo sociale importante, riempiendo un vuoto che il Comune non riesce a colmare, e lo facciamo in modo autonomo e organizzato dal basso. Piuttosto che valorizzare esperienze di questo tipo il Comune ha deciso di destinare lo spazio a “Casa delle culture”, un progetto vago e non definito, ma che rientra in un piano di valorizzazione turistica, culturale e sociale. Non può essere questa l’unica via di sviluppo“.
La palestra è frequentata ogni giorno da circa un centinaio di persone e “pratica principalmente box e powerlifting a livello agonistico, ma anche tante attività sociali per bambini, anziani, abitanti del quartiere e in generale si propone di rendere lo sport accessibile a tutti e tutte in modo gratuito, abbattendo le barriere di classe, di genere, di colore della pelle, in un quartiere, come quello del centro storico, che è composto da differenti soggettività sociali. Non siamo contrari ai lavori in senso assoluto – ha dichiarato Verdiana Mineo – Vogliamo che lo spazio venga ristrutturato, ma vogliamo anche che al suo interno vengano mantenute delle funzioni sociali che altrimenti sparirebbero e che il Comune provveda a darci un’alternativa, uno spazio dove impedire che queste attività vengano interrotte o sospese“.
A tal proposito è stata anche lanciata una raccolta firme affinché siano gli abitanti stessi a decidere le sorti dell’ex convento e in cosa debba trasformarsi in futuro.
“Abbiamo tanti minori, migranti e collaboriamo anche con le scuole. Portiamo avanti diverse iniziative – ha concluso – e sarebbe veramente un peccato sospenderle, anche in campo agonistico. Io ad esempio sono campionessa italiana di powerlifting e ho partecipato a competizioni europei e mondiali. Non vedere riconosciuto l’impegno sportivo e i traguardi agonistici è un’occasione persa anche per il Comune di Palermo“.