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La casa rispecchia la personalità individuale

martedì 4 Dicembre 2018

Racconta chi siamo e come stiamo

La casa rispecchia la personalità individuale (oltre che la personalità o il sentire collettivo e specifico di un luogo). Attraverso una serie di elementi, componenti e complementi, come anche i colori scelti, la disposizione e la gestione degli spazi, racconta la nostra storia, la nostra cultura, le nostre priorità, preferenze, la nostra scala di valori.

Le soluzioni adattative applicate dalla vita nel corso dell’evoluzione sono tutte conservate nel patrimonio genetico e nel sistema nervoso centrale come una forma di memoria del tempo. Precise aree di queste due strutture sono attivate ogni qual volta un essere umano risente un conflitto nel presente, con caratteristiche analogiche a quello che possiede nel suo archivio. Ogni dato è presente nella memoria inconscia e automatica, anche se silente funzionalmente. In tale immenso archivio sono pertanto allocate soluzioni automatiche, che sfuggono totalmente al controllo razionale e cosciente. Sia il sistema nervoso centrale sia il patrimonio genetico di un essere vivente sono caratterizzati da ampie zone non funzionali nel contesto della  vita routinaria (Fabio Elvio Farello 2013).

Finché non si perviene, dunque, a una conflittolisi (ovvero alla soluzione del conflitto patito) la disarmonia interiore sarà inconsapevolmente evidente. Ergo, nell’ambiente viene trasferito inevitabilmente il proprio squilibrio interiore che si evince dall’eccesso o dal difetto, in un senso o in un altro; l’eccessivo ordine o l’eccessivo disordine. Ad ogni modo, mancano armonia ed equilibrio. Ogni elemento va disposto nello spazio con la giusta misura, va calibrato in qualità e quantità. Il malessere e la disarmonia dell’ambiente non sono soltanto trasmessi dal soggetto che lo vive, perché, in verità, è anche il contrario: il disordine e la disarmonia dell’ambiente, cioè, sono anche la causa del disturbo del soggetto, non solo lo specchio. C’è da chiedersi, quindi, quanto una condizione disforica o distonica sia dovuta all’ambiente in cui si vive, al modo in cui è disposto e organizzato lo spazio. Esistono, secondo la filosofia del Feng Shui, una casa Yin e una casa Yang, una casa passiva, calma, cupa, spenta e un’altra creativa, attiva, veloce, agitata, dinamica, simpatica, etc..

Cambiare disposizione e colori della propria stanza, personalizzare l’ambiente in cui si vive gran parte del proprio tempo, a proprio piacimento, può aiutare una persona a realizzare se stessa. A tal proposito, dovremmo prendere esempio dagli architetti stranieri che si avvalgono di psicologi e di questa filosofia orientale nell’arredare la casa di un cliente. Il test che anche io somministro per comprendere la personalità e i colori più appropriati per quella data persona è il Lϋscher Test, il test dei colori.

Vivere a proprio agio in un ambiente, sentire di appartenere, sentire il possesso delle cose, è di per sé “terapeutico”. Nei termini della filosofia orientale, il corpo umano è attraversato da flussi di energia, in modo simile ai fiumi che scorrono sulla Terra. L’influenza dei colori sulla salute e sulla psiche dell’uomo costituisce l’assunto alla base della cromoterapia, medicina alternativa dalle antichissime origini e che, in complemento ad altri trattamenti, utilizza l’effetto dei colori sull’uomo in modo da fargli ritrovare un naturale equilibrio mentale e corporeo.

I colori giocano un ruolo fondamentale anche nel marketing. Non a caso determinati prodotti vengono creati e studiati per catturare emotivamente il consumatore e provocare un impatto decisivo a prima vista.

La casa non appartiene a un individuo soltanto, alla donna che se ne prende maggiormente cura. Tutti devono contribuire al mantenimento della casa, ognuno deve avere uno spazio personale e intimo in cui dare sfogo liberamente al proprio modo d’essere. Altrimenti, non possiamo parlare di casa o “luogo destinato a dimorare” ma di una polverosa trinceadi legami sentimentaliche non si riescono ad allentare (Mary Lambert 2002) o una “gabbia”, la cosiddetta “gabbia di Faraday o di cemento”.

L’arredamento di una abitazione o di uno studio professionale dovrebbe sempre essere studiato secondo principi psicologici di empatia, rispetto, ordine, organizzazione, benessere, qualità, sintonia, ma anche secondo principi geopatologici e geobiologici. Le geopatie o perturbazioni geopatiche influiscono sulla salute individuale. Secondo Hartmann e Curryvi sono, infatti, aree in cui vi sono radiazioni naturali nocive alla salute di chi vi è esposto. L’igiene abitativa, in quest’ottica, prevede assolutamente lo studio e l’individuazione delle zone di disturbo, oltre alla possibilità di misurare l’intensità dei campi elettromagnetici tecnici, che deve rimanere al di sotto di una soglia di sicurezza. Da questo, deriva l’indicazione di una migliore e più adeguata disposizione dei letti, ad esempio.

Qual è la casa più armoniosa, dunque? Una bella stanza deve abbracciare la persona. Non deve mai respingere ma sempre accogliere. Non basta accostare i mobili alle pareti per dire che hai arredato. Devi saper creare uno spazio caldo (Gabriela Balaj).

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