Il bando della Regione Siciliana che mette a disposizione dei giovani neo laureati 400 stage di 18 mesi retribuiti, per sopperire alle carenze di personale qualificato, non è ancora stato messo a punto dagli assessorati competenti, ma è bastato l’annuncio della sua prossima pubblicazione a scatenare la reazione della Cgil, che ne chiede la “revoca immediata”. Perchè? Perchè la Regione, secondo l’organizzazione sindacale, dovrebbe prima provvedere alla stabilizzazione dei precari storici, a prescindere dal loro titolo di studio e dalle loro qualifiche, e di bandire i concorsi.
“E’ impensabile – scrivono in una nota Mimma Argurio (Cgil) e Clara Crocè (Fp) – che si crei un altro bacino di precariato all’interno della Regione Sicilia ancorché mascherato come tirocinio formativo, quando già esistono centinaia di precari e mentre tutte le altre regioni d’Italia hanno aperto ai concorsi nella pubblica amministrazione”. Cgil e Fp chiedono di “dare corso all’immediata stabilizzazione dei quasi 600 precari della Regione Sicilia, di procedere alla ricollocazione del personale in A e B e alla valorizzazione delle figure professionali che da oltre 10 anni la chiedono. Di aprire inoltre ai concorsi esterni in base ai profili professionali assenti nell’organico della Regione secondo il piano del fabbisogno triennale, come previsto dal decreto Madia”.
Una posizione che ha lasciato a bocca aperta il presidente Nello Musumeci. “Resto senza parole. Come può una qualsiasi organizzazione sociale impedire che alcune decine (e non 400) di giovani promettenti neolaureati (scelti dalle quattro università) possano fare un breve periodo di tirocinio formativo (non prorogabile) e dare, al tempo stesso, un prezioso supporto al personale dipendente regionale, ormai assai carente nelle fasce medio-alte? Se dobbiamo correre nella spesa pubblica (come sento ripetere agli stessi sindacalisti) come si fa a non rafforzare gli uffici regionali preposti in questa corsa contro il tempo?”
“Servono laureati”, spiega Musumeci. “Li stiamo chiedendo anche al Formez e alla Sas. E ci servono subito, entro alcuni giorni, non tra sei mesi! E ci servono negli uffici di Palermo, non nelle altre strutture decentrate, visto che la Regione che ho trovato non ha un sistema informatico. Il mio governo punta con decisione alla riqualificazione del personale dipendente e alla valorizzazione dei più capaci e volenterosi (penso alle fasce A e B). Ma ci vorranno dei tempi non compatibili con l’estrema urgenza che abbiamo di redigere progetti, stilare graduatorie dei bandi, esaminare istanze. E impegnare cosi le centinaia di milioni di fondi pronti per essere spesi. Le legittime rivendicazioni sindacali, che ci trovano attenti e disponibili, non possono essere utilizzate per creare tensione in un momento di profonda crisi per le imprese siciliane e per l’economia. Serve responsabilità da parte di tutti. Compresi i sindacati”.