Ripartono ufficialmente i lavori in II Commissione Bilancio.
La Commissione presieduta da Dario Daidone ha già messo alle spalle la manovra quater. Dalla super maratona della variazione di bilancio a quella della Finanziaria è un attimo. Ma non solo. Ridurre solo a questi, se seppur importanti, corposi testi il lavoro continuo e costante della Commissione sarebbe abbastanza riduttivo. In mezzo ai due appuntamenti, infatti, le sedute saranno dedicate ad altri scottanti argomenti.
Oggi i primi passi saranno rappresentati dall’esame al parere di due deliberazioni della giunta regionale: il fondo di rotazione ex legge 16 aprile 1987, n. 183 di cui all’articolo 1, comma 54, della legge 30 dicembre 2020, n. 178. Destinazione programmatica delle risorse” (n. 127 II-UE); la programma regionale Fesr Sicilia 2021/2027. Riprogrammazione in applicazione delle modifiche al Regolamento (UE) 2021/1058 apportate con Regolamento (UE) 2025/1914 del 18 settembre 2025.
In realtà, però, la II Commissione è si è già riunita nella mattinata di ieri per programmare i lavori che andranno in scena nei prossimi mesi. Fra i temi avanzati tra i banchi della Commissione ci sono anche gli ex Pip. La capogruppo di Noi Moderati Marianna Caronia ha presentato una richiesta di audizione per convocare le organizzazioni sindacali e discutere delle problematiche legate all’aumento dell’orario del personale ex Pip ed ex Keller, in servizio presso la Sas.
Le ultime battute del mese di settembre, infatti, sono state caratterizzate da un traguardo storico per il precariato siciliano, con la fine della triste storia degli ex Pip. Un racconto fatto di scioperi, promesse mancate e tante incognite che si è concluso dopo oltre 25 anni di buio. Ad annunciarne la fine era stato il presidente della Regione Renato Schifani a metà luglio, dopo l’approvazione definitiva del piano assunzioni 2025 da parte dell’assemblea dei soci della Sas, che seguì la delibera della giunta regionale dello scorso maggio, che consentì di completare l’assunzione di circa duemila lavoratori, già avviata lo scorso anno con l’inserimento di 1.427 unità, adeguando così l’organico alle nuove esigenze organizzative della società.
Ora anche l’ultimo lavoratore ha firmato. Ognuno ha adesso il proprio contratto stabile e una mansione ben precisa da svolgere tra le fasce più basse, categoria A e B, della macchina amministrativa. La società controllata dalla Regione, infatti, ridistribuisce i lavoratori, attraverso convenzioni specifiche, tra Enti locali, Asp, ospedali e scuole.
Un’altra battaglia si affaccia però alla finestra: portare il monte ore a quota 36. Un cammino difficile, ma non impossibile.
Su questa direzione potrebbe così muoversi ben presto la II Commissione Bilancio. E chissà che un eventuale provvedimento in favore degli ex Pip, al termine del ciclo di audizioni, non possa trovare spazio anche all’interno della prossima legge di Stabilità. Si tratta solo di un’ipotesi, ma i precedenti la vedono come una possibilità non poi così impensabile. La Finanziaria di due anni fa, infatti, aveva previsto al suo interno circa 30 milioni di euro per avviare le procedure di stabilizzazione e il passaggio alla Sas (CLICCA QUI). Ne è passato di tempo, ma alla fine sappiamo tutti com’è finita.