Tra le tante emergenze che la Sicilia è costretta ad affrontare, quella che desta maggiori preoccupazioni è certamente la natalità.
Il calo demografico, che coinvolge non solo l’Isola, ma anche le altre regioni italiane, è il focus degli “Stati Generali della Natalità“. Un vero e proprio tour itinerante per accendere i riflettori su un problema che negli anni si è ulteriormente esteso, nonostante le azioni dei governi, rivelatosi vane o comunque insufficienti. Dunque come affrontare il tema e contrastare il fenomeno?
Se ne è parlato oggi a Palermo, a Palazzo dei Normanni. Dopo Bologna, Ancona e Roma, il dibattito è sbarcato anche nel capoluogo siciliano, con l’intento di comprendere le ragioni alla base della diminuzione della natalità territoriale, analizzare le sfide e le opportunità che essa comporta e, soprattutto, identificare soluzioni concrete per invertire questa tendenza, che possano rappresentare degli stimoli anche a livello nazionale.
Un dialogo aperto e costruttivo tra i principali attori coinvolti, tra cui rappresentanti delle Istituzioni locali, esperti del settore, organizzazioni non governative e cittadini. Tra i presenti oggi anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, l’assessore regionale alla Famiglia, Politiche sociali e Lavoro Nuccia Albano, il vicesindaco di Palermo Giampiero Cannella e il rettore di Unipa Massimo Midiri.
Lo spopolamento, fortemente avvertito nelle aree interne o di montagna, in realtà riguarda tutte le province e i capoluoghi. In Sicilia sta vivendo un preoccupante decremento della popolazione. Riflessioni, spunti e analisi critica fungono così da punto di partenza per cambiare e invertire il trend. Un aspetto fondamentale per il futuro, la competitività e la sostenibilità del “sistema Paese”.
“La Regione sarà ben lieta di aderire alla Rete degli amministratori locali per la natalità“. Ha dichiarato l’assessore Albano che ha inoltre evidenziato come “i dati Istat relativi allo spopolamento dell’Isola, tra crollo delle nascite e fuga dei giovani, sono allarmanti. La Sicilia è chiamata ad invertire la tendenza e per fare ciò le istituzioni devono fare squadra, lavorare insieme per sviluppare politiche che supportino le famiglie, come congedi parentali adeguati, aiuti economici e accesso a servizi per l’infanzia“.
Dagli aiuti alle coppie agli incentivi per le aziende: tante e variegate sono le possibili linee di intervento da adottare.
“L’assessorato che guido – ha aggiunto Albano – nell’ottica di favorire il lavoro dei genitori con figli in età prescolare e scolare per ridurre la disparità di genere, sostenere le responsabilità di cura familiare e migliorare il benessere dei dipendenti, aumentando la produttività, ha pubblicato qualche mese fa un avviso per la promozione di iniziative di welfare aziendale familiare per un totale di 1.420.000 euro. Questa misura di sostegno è rivolta ai dipendenti delle micro e piccole imprese, allo scopo di migliorare la conciliazione tra responsabilità professionale e vita familiare. Attraverso le azioni vogliamo supportare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata delle persone che può portare riflessi positivi sulla riduzione delle assenze, sull’aumento della produttività, sul miglioramento della motivazione e sul benessere organizzativo. L’attenzione al benessere, alla salute e alla qualità della vita dei lavoratori è infatti un fattore sempre più determinante per la produttività. La famiglia, per il governo Schifani, rappresenta il fulcro della società sulla quale bisogna continuare a investire. Un impegno che dobbiamo realizzare insieme, con la massima sinergia, istituzioni, terzo settore, aziende, cittadini“.
Altre attività previste nell’agenda di governo coinvolgono: servizi di caregiving a domicilio, anche di emergenza (non continuativo), baby-sitting o assistenti familiari per soggetti fragili o per la partecipazione ad altri servizi di custodia per i bambini e di supporto per i familiari fragili a carico, servizi per la custodia dei figli nei periodi di chiusura o sospensione della scuola, attività di pre e dopo scuola, accompagnamento dei figli dei dipendenti alle attività extrascolastiche e dei familiari fragili per lo svolgimento di attività varie e, infine, previsti anche servizi che possano contribuire all’ottimizzazione dei tempi di percorrenza casa lavoro e interventi di flessibilità aziendale e forme di coworking. Altro obiettivo prefissato dalla Regione è quello di incrementare la percentuale di bambini e bambine che da 0 a 3 anni usufruiscono dei servizi di prima infanzia. Per tale provvedimento è stato emanato un provvedimento per un totale di quattro milioni di euro per agevolare la realizzazione di progetti di investimento relativi all’adeguamento, alla rifunzionalizzazione e alla ristrutturazione degli asili della Sicilia.