Non potevano mancare le azioni politiche contro l’emergenza siccità. Una parte fondamentale del testo della variazione di bilancio è ricoperta dalle misure per fronteggiare la crisi idrica. Attenzione al territorio siciliano, alle aziende agricole e alle dighe, ma soprattutto si guarda agli interventi di medio-lungo termine grazie ai dissalatori di Trapani, Gela e Porto Empedocle. I tre impianti sono pronti ad una nuova vita dopo il flop maturato subito dopo la loro realizzazione.
Il presidente della Regione Renato Schifani e la sua giunta hanno dato il via libera al testo normativo che contiene le misure (CLICCA QUI). La palla, adesso, passa a Palazzo dei Normanni.
Tutto pronto per i dissalatori
I costi di gestione non sono indifferenti, ma i benefici che potrebbero apportare al territorio siciliano non quantificabili, considerando il grave stato di crisi dell’Isola. Con la manovrina ter, infatti, la Regione ha autorizzato una spesa complessiva di 9,9 milioni di euro per in 2025. Cifre che aumenteranno considerevolmente nel 2026 e nel 2027. Rispettivamente serviranno 25,3 milioni e 32 milioni.
Insomma, sembra ormai tutto pronto per riportare alla luce i dissalazione nei Comuni Trapani, Gela e Porto Empedocle. Il primo sorgerebbe nell’area del preesistente impianto, il secondo nell’area del potabilizzatore di Siciliacque ed il terzo nell’area della centrale Enel. L’idea avanzata dalla cabina di regia siciliana di ammodernare e riattivare i dissalatori già esistenti, realizzati negli anni ’90, e colta dalla cabina di regia nazionale, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ormai dopo più di due anni, dopo la nomina del commissario straordinario Nicola Dell’Acqua, il cui incarico scadrà a dicembre, e l’indicazione di Siciliacque S.p.A., come soggetto attuatore per la realizzazione e la messa in esercizio degli impianti di dissalazione di proprietà della Regione, sembra finalmente prendere forma.
Le dighe pronte a rifarsi il look
Oltre 6 milioni di euro sono destinate alle dighe siciliane. In particolar modo, sono state individuati quattro interventi specifici e necessari per fronteggiare l’emergenza idrica.
Il primo riguarda il collegamento acquedottistico tra le dighe Villarosa e la Diga Olivo, nell’Ennese. Oltre 2,7 milioni di euro per la realizzazione di un tracciato lungo circa 30 km e per garantire il superamento geodetico ed idraulico di circa 50 m. Il progetto prevede di alimentare l’invaso Olivo con le acque del lago Villarosa per circa 3 Mmc/anno, aumentando l’offerta idrica a scopo irriguo per un comprensorio attrezzato di circa 5000 ha. Ciò avrà il non secondario effetto di sfruttare le acque dell’invaso Villarosa, molto ricche di cloruri, attraverso la miscelazione con le acque presenti nell’invaso Olivo, ottenendo acque di qualità compatibile con gli usi irrigui per qualunque tipologia culturale. I temi di realizzazione si attestano intorno ai 24 mesi.
Il rifacimento dell’interconnessione acquedottica tra le dighe Disueri e Cimia, nel Nisseno, è il secondo intervento. I lavori, per un totale di 1,18 milioni di euro, prevedono l’integrale rifacimento del collegamento a gravità Disueri-Cimia che in atto è realizzato con una condotta lunga circa 8 km che versa in uno stato di profondo degrado e che necessita di continui interventi di manutenzione straordinaria atti a permettere l’esercizio della stessa. L’opera consentirà di veicolare volumi dalla diga Disueri, che soffre una importante limitazione di invaso che si sta cercando di superare con un consistente intervento di messa in sicurezza della sponda sinistra, verso l’invaso Cimia, dal quale alimentare il comprensorio irriguo. Tempi stimati 16 mesi.
Il terzo, il meno oneroso dei quattro, con “soli” 850mila euro stanziati, riguarda da vicino gli interventi di manutenzione straordinaria degli scarichi profondi e di superficie, di adeguamento del franco idraulico e di adeguamento sismico della casa di guardia della diga Comunelli, sempre nel Nisseno, che dovrebbero essere completati in 18 mesi.
E’ di oltre 1,5 milioni, invece, il costo complessivo per il ripristino dell’interconnessione acquedottistica tra l’invaso Ancipa e l’invaso Pozzillo, nell’Ennese, che richiederà non meno di 16 mesi. L’intervento riguarda il ripristino della condotta di collegamento esistente tra la vasca Castellodio, a valle della diga Ancipa, e la diga Pozzillo. La continuità idraulica della tubazione è stata interrotta oltre una decina di anni fa a causa di una frana che ha interessato per circa 800 m un tratto pensile fondato su pali in territorio di Regalbuto, vicino Pozzillo. In tal senso l’intervento prevede il superamento della frana o mediante consolidamento della zona di posa della tubazione o aggirando la stessa con idoneo by-pass. Per queste ragioni sarà opportuno svolgere indagini sul territorio.
Le novità per le aziende agricole
Dall’assessorato all’Agricoltura giugno ulteriori 10 milioni di euro, che si aggiungono agli interventi delle passate iniziative legislativa. I fondi in questo caso saranno destinati alle aziende che intendono realizzare vasche e serbatoi aziendali o interaziendali. La diffusione di una rete di accumulo diffusa consentirà di non disperdere le risorse idriche disponibili nei periodi di pioggia, alleggerendo la pressione sul sistema irriguo negli altri periodi dell’anno. Una misura finalizzata ad accrescere la capacità di accumulo autonomo e diffuso da parte delle aziende agricole e zootecniche, in relazione al persistere di criticità meteo-climatiche e della situazione di carenza idrica che interessa tutta la Sicilia. La selezione dei beneficiari avverrà tramite avviso pubblico.
Dal demanio marittimo al lago Pergusa: cosa prevede l’articolo 28
Le disposizioni sulla pianificazione del demanio marittimo e sulla rigenerazione del lago di Pergusa, nell’Ennese sono tutte contenuto all’interno di un unico articolo, il 28.
La prima parte viene dedicata agli interventi in materia di pianificazione del demanio marittimo, già previsti all’interno dell’ultima legge finanziaria prevedeva l’impegno della Regione per “promuove la rigenerazione di aree e polmoni verdi, parchi urbani, orti urbani e impianti di verde pensile al fine di prevenire incendi, mitigare gli eccessi termici che caratterizzano in particolare l’ambiente urbano e favorire l’incremento dei livelli di permeabilità dei suoli per facilitare l’assorbimento delle acque piovane, mediante la riqualificazione degli stessi”. Il gran numero di richiesto ha spinto l’amministrazione regionale a mettere a disposizioni ulteriori due milioni.
Modifiche tecniche riguardano la gestione della riserva naturale lago di Pergusa, con il riconoscimento di ente gestore alla Fondazione Lago di Pergusa, nata esattamente un anno fa, per garantire una gestione sostenibile e duratura del delicato ecosistema del bacino, minacciato dall’emergenza siccità.
Aggiornate le disposizioni per il settore della forestazione
Modifiche, accorgimenti e aggiornamenti riguardano da vicino i forestali. E’ stato infatti ritoccato l’articolo 15 dell’ultima legge di stabilità. Il tasto dolente? Le somme stanziate sono state ritenute insufficienti per il pagamento dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). I lavoratori forestali a tempo determinato, appartenenti alla fascia dei 151 isti, vengono infatti utilizzati per 151 giornate anziché 101 quindi, 50 giornate in più. In tal senso, l’importo dell’Irap da corrispondere ai lavoratori a tempo determinato e indeterminato è stimato per un importo complessivo pari a 6,65 milioni di euro. Cifra dunque necessaria da apportare per il pagamento Irap.
Fondi anche per la protezione civile
Per fronteggiare il perdurare della situazione di deficit idrico, è stato ritenuto necessario l’incremento degli stanziamenti previsti per la protezione civile e già previsti all’interno dell’ultima legge di stabilità. Ulteriori 10 milioni di euro da destinare al ristoro delle spese effettuate in emergenza e all’attuazione di interventi in atto privi della necessaria copertura finanziaria, che hanno incassato il parere favorevole e/o in itinere della cabina di regia.