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La nuova riforma urbanistica regionale è stato il tema discusso oggi nel convegno “Un nuovo modello normativo per il governo del territorio siciliano-La riforma urbanistica dopo 40 anni”, all’hotel “Eolian” di Milazzo (ME).
Presenti al meeting promosso dall’Ordine degli architetti di Messina con l’ordine degli agronomi e dei forestali di Messina: l’assessore regionale al Territorio e all’Ambiente Toto Cordaro, il deputato M5S Gianpiero Trizzino, il presidente dell’Ordine degli Architetti di Messina, Pino Falzea, la Vice Presidente dell’Ordine degli agronomi di Messina Roberta Andaloro (delegata regionale della federazione Agronomi per l’urbanistica), e l’editore de ilSicilia.it Maurizio Scaglione che ha moderato il dibattito.
Nella prima parte della tavola rotonda sono intervenuti gli urbanisti e i docenti universitari di Messina. Nella seconda parte, invece, si è aperto il dibattito e sono stati illustrati i punti cardine della nuova riforma che prevede “una semplificazione delle procedure autorizzative coniugata ad uno sviluppo organico del territorio che punti alla razionalizzazione dell’esistente e alla sostenibilità”.
“Consumo del suolo zero, economia circolare anche in ambiente urbanistico, Piano territoriale regionale, Pug (piani urbanistici generali)”: questi alcuni dei punti sottolineati dall’assessore Cordaro.
“Sui principi generali della riforma c’è condivisione – ha commentato Gianpiero Trizzino, componente della commissione Ambiente, Territorio e Mobilità all’Ars – anche perché riprendono direttive europee sull’economia circolare. Noi abbiamo una visione più ampia rispetto al Governo regionale, ma saremo un’opposizione costruttiva. Per quanto riguarda i tempi – ha concluso l’esponente dei 5 Stelle – considerando che abbiamo impiegato due anni per esitare in commissione la riforma sul sistema dei rifiuti, più o meno i tempi per l’approvazione della nuova legge urbanistica dovrebbero essere simili”.
“Speriamo che il 2020 sia l’anno della nuova riforma per il governo dei territori siciliani – ha detto Pino Falzea – si tratta di una legge che è strutturata bene, ma che può essere ancora migliorata puntando ancora di più sui centri storici, sulla rigenerazione dei territori già edificati, sulla possibilità che la conferenza di pianificazione comprenda anche la Valutazione Ambientale Strategica”. Per Stefano Salvo, presidente degli agronomi della provincia di Messina “Questa legge urbanistica ha il dovere di essere una riforma di sviluppo che consenta l’infrastrutturazione viaria e la riqualificazione degli edifici obsoleti, senza occupare nuovo suolo, ma coniugando le esigenze ambientali e quelle produttive del territorio”.
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